Germania, la Bundesbank caccia il banchiere razzista

Pubblicato il 2 Settembre 2010 - 20:03 OLTRE 6 MESI FA

Thilo Sarrazin

Sono costati cari al controverso consigliere della banca centrale tedesca (Bundesbank) Thilo Sarrazin i suoi commenti sugli ebrei: dopo due giorni di riunioni e approfondite consultazioni legali, il consiglio direttivo della ‘Buba’ ha deciso all’unanimità di licenziare il banchiere, preannunciando la richiesta formale al presidente della Repubblica, al quale spetterà la decisione finale.

Anche se il capo dello Stato, Christian Wulff, dovesse respingere la richiesta – cosa che appare improbabile – il consiglio dell’istituto centrale ha preso oggi una decisione storica: mai prima d’ora, infatti, questo organismo aveva deliberato di cacciare un proprio membro.

Per il momento, Wulff ha fatto sapere attraverso un suo portavoce di non poter prendere una posizione prima di avere esaminato tutta la documentazione del caso. Tuttavia, almeno a giudicare dal coro di critiche – incluse quelle della cancelliera Angela Merkel – che è seguito alle parole di Sarrazin, il presidente della Repubblica dovrebbe accogliere la richiesta del consiglio.

Dopo anni di attacchi a sfondo razzista e antisemita, quindi, la carriera dell’ex ministro delle Finanze di Berlino, già in rotta con il suo stesso partito – la Spd, che ha avviato una procedura di espulsione nei suoi confronti – sembra volgere al termine.

Sarrazin, 65 anni, siede nel consiglio direttivo della ‘Buba’ dal maggio del 2009 e già l’anno scorso era stato esautorato dai suoi poteri per alcune sue dichiarazioni ritenute da molti razziste (era stato retrocesso dalla carica di responsabile della gestione cassa alle attività di information technology e gestione rischi).

Lunedì scorso il banchiere aveva presentato il suo nuovo libro, intitolato ‘La Germania si distrugge da sola. Come mettiamo a rischio il nostro Paese’, in cui confermava le sue posizioni sugli immigrati – soprattutto turchi – giudicate razziste.

Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il suo commento sugli ebrei, rilasciato al domenicale Welt am Sonntag: ”Tutti gli ebrei condividono un gene particolare, come i baschi condividono un certo gene che li differenzia dagli altri”, aveva detto il banchiere centrale.

Per la Merkel, che oggi ha accolto con ”grande rispetto” la decisione ”indipendente” della Bundesbank, è stata una dichiarazione ”totalmente inaccettabile”. E almeno tre ministri – Guido Westerwelle (Esteri), Karl-Theodor zu Guttenberg (Difesa), Thomas de Maiziere (Interno) – la pensano come lei.

”Oggi il consiglio direttivo della Bundesbank ha deciso all’unanimità di chiedere per iscritto al presidente della Repubblica di espellere Thilo Sarrazin dal consiglio stesso”, sono le parole dell’istituto centrale. Non è bastata, quindi, la marcia indietro fatta questa mattina dallo stesso Sarrazin, che durante un’intervista tv si è detto ”estremamente dispiaciuto” per il suo commento sugli ebrei, sottolineando di avere commesso ”una gigantesca sciocchezza”. E poi ha aggiunto, sempre riferendosi agli ebrei: ”Non sono assolutamente dell’idea che c’è un’identità genetica”.

Ma ormai il danno era fatto. Nel mondo bancario le sue parole non sono state perdonate. ”Come cittadino sono inorridito…”, ha commentato il presidente della banca centrale europea (Bce), Jean-Claude Trichet, il quale ha espresso ”piena fiducia” nelle decisioni della Bundesbank.