Germania e salari minimi. I datori di lavoro sono contrari

Francesca Cavaliere
Pubblicato il 2 Novembre 2011 - 01:11| Aggiornato il 3 Ottobre 2012 OLTRE 6 MESI FA

BERLINO- I datori di lavoro tedeschi sarebbero contrari all’introduzione del salario minimo in Germania, lo riporta l’agenzia di stampa Reuters.

Il presidente dei datori di lavoro Dieter Hundt ha detto alla radio tedesca “Kultur”che non ci sarebbero motivi oggettivi che giustifichino l’introduzione del salario minimo e che la posizione della CDU sulla questione non sarebbe comprensibile e neanche intellegibile.

Hundt avrebbe inoltre dichiarato che “Nell’accordo di coalizione, la CDU, la CSU e la FDP avrebbero deciso per una retribuzione minima legale, ma se ora, su proposta di una commissione per il salario minimo, si vorrà stabilire un limite salariale generale, allora esso dovrà essere un salario minimo politico di legge”.

Di diverso avviso è il Ministro federale del lavoro Ursula von der Leyen che avrebbe invece difeso il progetto del partito della Merkel come conseguenza dell’evoluzione dell’economia sociale di mercato.

Lo stesso ministro ha infatti dichiarato al giornale tedesco Bild: “In Germania il dislivello tra i salari aumenta, il livello di quelli più bassi è stagnante ed il vincolo tariffario aumenta. Tuttavia, il limite di retribuzione minima non dovrebbe essere stabilito dalla politica” .

I vertici della CDU vogliono che il salario minimo, il quale dovrà essere stabilito da una commissione paritetica, sia introdotto in quei settori che non rientrano nei contratti collettivi.

Per il Ministro del lavoro, riporta la Bild, l’applicazione del salario minimo dovrebbe riguardare soprattutto tre grandi settori del lavoro: la gastronomia, il commercio al dettaglio e il settore macelleria.

Il sindacato avrebbe accolto favorevolmente la spinta della CDU, anche se Franz-Josef Möllenberg, il capo dell’associazione sindacale, resta guardingo sulla questione.

Möllenberg avrebbe infatti detto alla Bild: ” Il diavolo si nasconde nei dettagli.

La NGG ( Unione sindacale alimentare e della ristorazione), non accetterà assolutamente salari minimi inferiori ai 7 euro l’ora, per cui ci orienteremo verso una paga di 8,50 euro l’ora”.

Non sembra però che la CDU vada in questa direzione. Infatti, la commissione per il salario minimo, in una raccomandazione formulata per il congresso della CDU che si terrà a novembre, parla di piani salariali che si orientano verso il limite minimo di paga adottato nei contratti di lavoro temporaneo, cioè almeno € 6,89 l’ora ad est e di € 7,79 l’ora ad ovest.

Michael Sommer, il capo della Federazione sindacale tedesca (DGB, Deutschen Gewerkschaftsbundes), prevede che a breve ci sarà una svolta nella questione.