Giappone, l’industria in tilt: da Toyota a Sony si fermano i colossi

Pubblicato il 14 Marzo 2011 - 19:59 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – L’industria giapponese ”azzoppata” dal sisma (come titola il foglio finanziario tedesco Handelsblatt) finisce sotto la lente degli analisti mondiali.

Mentre si contano i danni alle fabbriche, la paralisi dei trasporti e l’emergenza energetica colpiscono produzione e rifornimenti, mettendo in ginocchio settori di punta.

I colossi mondiali dell’auto e della elettronica sono stati costretti a chiudere molti stabilimenti nel Paese, almeno fino a mercoledì 16 marzo. Crollano i titoli in borsa.

Il settore auto. Toyota: ferma la produzione fino a mercoledì 16, e chiusi 12 stabilimenti. Il bilancio sarà di 40 mila veicoli in meno. Per Goldman Sachs, si perderanno 72 milioni di dollari per ogni giorno di mancata produzione. Nissan: anche il secondo gruppo automobilistico del Paese (legato a Renault con partecipazioni incrociate) si ferma: 4 fabbriche chiuse fino al 16, mentre per altri due lo stop durerà fino al 18. 2.300 nuovi veicoli sono stati danneggiati dallo tsunami. Honda: per la terza casa automobilistica la produzione si ferma fino a domenica: si sottraggono 16.600 auto e 2 mila mezzi a due ruote, secondo Bloomberg, che cita il portavoce di Tokyo. Suzuki: ferma fino a mercoledì e chiude 6 fabbriche. Mitsubishi: stop oggi e domani, annunciano di riaprire il 16.

Elettronica. Sony: il leader mondiale dell’export giapponese nel settore ha chiuso oggi 10 fabbriche e 2 centri di ricerca per i danni e per l’emergenza energetica. Il titolo subisce un crollo del 9,1%.  Toshiba: leader nella produzione di chip Nand per gli smartphone (25-35% della produzione mondiale), ha sospeso l’attività di 5 stabilimenti; un impianto è chiuso per danni. Panasonic: danni agli impianti. Le azioni crollano dell’8,1%. Canon: il leader mondiale nella produzione di macchine fotografiche chiude 8 stabilimenti, nel nord del Giappone. Le azioni hanno perso il 5,9%.

Energia. Tepco: la Tokyo electric Power co gestisce le centrali di Fukushima, cuore dell’emergenza nucleare e finisce nel mirino degli speculatori. Oggi il titolo, riporta la stampa tedesca, è stato momentaneamente sospeso in borsa, per eccesso di ribasso.

Metallurgia. Nippon Steel: danni anche agli impianti della maggiore acciaieria del Paese.

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