Giorgio Napolitano: “Le banche riaprano i rubinetti del credito alle Pmi”

di redazione Blitz
Pubblicato il 30 Ottobre 2013 - 12:15 OLTRE 6 MESI FA
Giorgio Napolitano, Ignazio Visco

Giorgio Napolitano, Ignazio Visco

ROMA – “Le banche riaprano i rubinetti del credito per le piccole e medie imprese”: è il monito lanciato dal capo dello Stato, Giorgio Napolitano, in occasione della Giornata Mondiale del Risparmio. “I primi e incerti segnali di ripresa devono indurre a rafforzare tutte le azioni di sostegno all’economia – ha detto Napolitano – in uno sforzo generale al quale non può mancare l’apporto del sistema bancario e finanziario” a partire “da un adeguato sostegno dei finanziamenti alle imprese”.

Il Presidente della Repubblica si affida ad un messaggio indirizzato al Presidente dell’Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio S.p.A., Giuseppe Guzzetti.

“Il tema scelto dall’ACRI, ‘Risparmio, volano della ripresa produttiva’, riflette le preoccupazioni e, insieme, le speranze che animano questo ultimo scorcio del 2013. I primi e incerti segnali di ripresa devono indurre a rafforzare tutte le azioni di sostegno all’economia, in uno sforzo generale al quale non può mancare l’apporto del sistema bancario e finanziario: a partire da una adeguata espansione dei finanziamenti alle imprese, in particolare piccole e medie, in un più solido quadro di stabilità del sistema finanziario e di efficace tutela dei risparmiatori. Un contributo essenziale alla ripresa produttiva può essere offerto da un deciso progresso nel percorso di completamento dell’Unione economica e monetaria europea, di cui l’Unione bancaria costituisce elemento fondamentale. In vista di questo obiettivo, si impongono innovazioni ed adattamenti di sistema che, per quanto onerosi, recano in sé i presupposti di una maggiore competitività e grandi potenzialità di sviluppo per il sistema bancario e l’economia dell’intero Paese”.

Parole alle quali si aggiungono quelle del governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, che intravede possibilità di crescita a fine anno: “Un arresto della caduta del Pil nel terzo trimestre e un ritorno a una crescita modesta nel quarto”. Ma, avverte: “L’incertezza resta elevata”. “Le banche risentono di una crisi di cui non sono responsabili”, ma soffrono “di ritardi e negligenze nell’adeguare operatività, efficienza, qualità dei servizi. Devono continuare a fare la loro parte, con una coraggiosa azione di rinnovamento”.

Per far ciò, prosegue Visco, le banche devono operare ”interventi decisi sui costi, inclusi quelli del lavoro che rappresentano oltre la metà dei complessivi” per recuperare redditività. E in tal senso, ”non potrà non esserne parte una revisione decisa delle remunerazioni dell’alta dirigenza”.

Come il capo dello Stato, Visco riconosce le maggiori difficoltà nelle Pmi: “Nell’estate si è attenuato il calo della produzione industriale. Nei nostri sondaggi circa metà delle imprese riferisce di aver superato la fase più critica; quelle più piccole e meno orientate alle esportazioni restano in maggiore difficoltà”.

E sempre all’unisono con Napolitano, il numero uno di Bankitalia chiede una collaborazione fra banche e imprese sul tema del credito. ”L’attuale congiuntura finanziaria deve spingerle a superare questa situazione” afferma, rilevando come ”le difficili condizioni del credito rendono necessario il ricorso a canali alternativi per finanziarie imprese solide” e ”ridurre la dipendenza dalle banche” che rappresenta un ”ritardo strutturale del nostro sistema finanziario”.

Infine un monito anche da via Nazionale a “proseguire gli sforzi volti a riconquistare il pieno accesso ai mercati internazionali”. “Il ricorso massiccio alla liquidità della banca centrale europea – ha detto Visco – non può costituire una modalità permanente di finanziamento”.