Squinzi: “Ripresa? Firmo per il 2015 ma si lavori di più”. Camusso: “Offensivo”

Pubblicato il 2 Ottobre 2012 - 14:13 OLTRE 6 MESI FA
Giorgio Squinzi (Lapresse)

BRUXELLES – La ripresa? Solo a partire dal 2015 ma bisogna lavorare di più. La pensa così il numero uno di Confindustria intervenuto a Bruxelles, a margine di un convegno-esposizione della manifattura italiana al Parlamento europeo. “Per l’anno prossimo una vera ripresa non la vediamo, salvo miglioramenti alla fine – ha detto – Ci metterei la firma se fosse nel 2015”. Ma gli auspici a una maggiore produttività non sono stati graditi dal leader della Cgil, Susanna Camusso, che ha bollato le parole di Squinzi come offensive e riduttive.

Per il numero uno di Confindustria in Italia bisogna “lavorare di più” e rivela come l’associazione stia già “lavorando ad una serie di proposte”, di cui la prima è “qualche ora di lavoro in più, per adesso”. Quanto in più? “Si fa presto a fare i conti se vogliamo recuperare il 10%”, è la risposta. Squinzi ha anche indicato di essere a favore della lotta contro l’evasione fiscale, ma ha aggiunto che non basta la “repressione” e che occorre “creare degli incentivi per far emerge l’economia sommersa, che costituisce tra l’altro un fattore distorsivo della concorrenza”. In questo senso, il presidente di Confindustria ritiene che non bastino le azioni dimostrative come quelle di sorvegliare le targhe dei Suv.

Il leader degli industriali, infine, torna a battere il chiodo del cuneo fiscale. E spiega che “dal punto di vista delle imprese non sarebbe un grosso problema rinunciare agli incentivi statali  se fosse diminuita la pressione fiscale”.

Ma ”questa riduzione al tema del lavorare di più”, non piace al numero uno della Cgil Susanna Camusso che dice ”no a ricette facili”. “Questo discorso – ha detto – che vedo fare da tutti quelli che hanno lanciato il tema della produttività senza porsi il tema dei suoi fattori strutturali, rischia di diventare per molti lavoratori anche offensivo”.