Giovani assunti, contributi tagliati per 2-3 anni. Dai fondi Ue 1 miliardo

di Redazione Blitz
Pubblicato il 13 Giugno 2013 - 08:40 OLTRE 6 MESI FA
Giovani assunti, contributi tagliati per 2-3 anni. Dal fondo Ue 500 milioni

Enrico Letta (Foto Lapresse)

ROMA – Detassare l’assunzione di giovani a tempo indeterminato, probabilmente con un taglio degli oneri contributivi delle aziende per 2-3 anni: è la maggiore novità sulla disastrosa situazione occupazionale italiana del governo Letta. 

Potrebbe essere già contenuta in un decreto legge di rilancio dell’occupazione giovanile che forse arriverà al prossimo consiglio dei ministri previsto per sabato 15 giugno, insieme al pacchetto di semplificazioni burocratiche e procedurali per le imprese. Nello stesso decreto dovrebbero esserci anche le correzioni alla discussa riforma Fornero, soprattutto per quanto riguarda la pausa obbligatoria tra un contratto a termine e l’altro.

Per aiutare l’occupazione giovanile un miliardo circa potrebbe arrivare  da una riprogrammazione di una parte dei fondi comunitari a disposizione dell’Italia.

Oltre alla detassazione il premier spinge per anticipare il programma europeo di Youth Guarantee, che vuol dire per l’Italia 400-500 milioni da destinare all’occupazione giovanile anticipati al biennio 2014-2015 e non più spalmati in sette anni. Non solo: Letta ha chiesto anche un rifinanziamento immediato appena finiranno i 6 miliardi previsti ad oggi.

Il presidente del Consiglio a riguardo è sulla stessa linea di Giorgio Napolitano. Ieri, 12 giugno, il Presidente della Repubblica ha sottolineato “la drammatica caduta dell’occupazione, specialmente giovanile”. Poco dopo il presidente del Consiglio ha detto: “Se non c’è lavoro il Paese non si salva”.

La questione sarà già sul tavolo dei ministri dell’Economia e del Lavoro di Italia, Germania, Francia e Spagna che si riuniranno venerdì 14 giugno a Roma. Un vertice voluto proprio da Letta per anticipare un tema che tornerà poi al summit europeo del 27 giugno.

E sempre al vertice romano di venerdì potrebbe spuntare anche un “Piano di finanziamento straordinario dell’economia” europea guidato dalla Banca europea degli investimenti al quale Francia, Italia e Spagna stanno lavorando in gran segreto.