Giovani Confindustria: “Scudo industriale ad aziende che abbandonano l’Italia”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 6 Giugno 2014 - 12:43 OLTRE 6 MESI FA
Giovani Confindustria: "Scudo industriale ad aziende che abbandonano l'Italia"

Marco Gay (Foto Ansa)

MILANO – “Vogliamo uno scudo industriale, bisogna tagliare fuori chi abbandona l’Italia”. Marco Gay, presidente dei Giovani di Confindustria, esordisce così al convegno di Santa Margherita. Gay ha puntato il dito contro “la delocalizzazione di quelle imprese che producono utili ma vanno alla ricerca di manodopera sempre più sottopagata“. E intanto i posti di lavoro in Italia diminuiscono. Motivo per cui i Giovani Confindustria lanciano la sfida: “Creare 10mila nuove imprese, è più di un milione di posti di lavoro”.

Il presidente Gay lancia un messaggio chiaro anche al governo di Matteo Renzi, sottolineando che la fiducia è “a tempo”:

“Il voto alle Europee ha dato una fiducia che si misurerà sulla capacità di rispettare gli impegni. Una fiducia a tempo determinato visto che l’Italia ha un governo a cui gli italiani hanno chiesto di non perdere neanche un minuto”.

Gay ha poi aggiunto:

“Noi ci impegniamo a non lasciare l’italia. Chi se ne è andato si impegni a tornare. Lo Stato, però, sia nostro alleato. Non dobbiamo far rimpatriare solo capitali, ma produzioni. Non ci serve uno scudo fiscale, vogliamo invece uno scudo industriale”.

Commentando gli scandali dell’Expo e del Mose, Gay ha dichiarato:

“pulire la fedina penale del nostro Pil che ci ha danneggiato perché ha fatto perdere credibilità al Paese. Mai come oggi – l’Italia ha bisogno di essere credibile. La legge sull’autoriciclaggio non ci spaventa, anzi. Ci aiuta a eliminare la concorrenza sleale della criminalità organizzata che invade sempre più attività lecite dove prima non arrivava”.

Parlando degli 80 euro di Renzi, che hanno dato sollievo a chi un lavoro ce l’ha già, bisogna pensare alla disoccupazione, dice Gay:

“Questo deve fare l’Italia: non piangersi addosso. Avanti con la garanzia giovani, ma con l’unico e imprescindibile obiettivo di trasformare l’occupabilità in occupazione. Diteci che prima o poi la toglierete del tutto questa Irap”.