ROMA – Governo, governo gialloverde, governo che chiama se stesso del Popolo e assicura, giura di essere il governo delle meraviglie. Meraviglie che arrivano tra un po’, un attimo, domani. Meraviglie della pensione a 62 anni, meraviglie del reddito di cittadinanza, meraviglie della pace fiscale e dello sconto sul dovuto al Fisco, meraviglie di una crescita economica generale indotta dalle meraviglie di cui sopra. Domani, domani arrivano le meraviglie. Date tempo e fiducia al governo e vedrete che arrivano, il 2019 sarà l’anno delle meraviglie.
Più o meno l’opinione pubbliche che le meraviglie le ha votate a marzo 2018 giunta novembre dello stesso anno alle meraviglie in arrivo ci crede ancora e confida ancora arrivino. Anzi, leviamo l’ancora: gran parte dell’elettorato di dubbi ne ha pochi. Se non proprio l’anno delle meraviglie il 2019 sarà un anno nettamente migliore degli anni di prima, di questo la maggior parte degli italiani è convinta.
“019, anno delle meraviglie del Governo del cambiamento che dispiega e realizza il suo contratto siglato tra Salvini e Di Maio. E il 2018 come è stato, come è il 2018? In fondo Salvini e Di Maio l’Italia l’hanno governata per metà del 2018. Non proprio il tempo per poter realizzare meraviglie, questo no. Ma per dare accenno, assaggio? Ecco come è stato il 2018, ecco il conto del 2018. Per l’esattezza il conto dal dopo 4 marzo 2018 data delle elezioni.
Da allora e finora la Borsa italiana ha perso il 20 per cento. Dice: e chi se ne frega della Borsa, roba da ricchi. Sarà ma in Borsa le aziende dovrebbero trovare i finanziamenti per produrre e dar lavoro. Dice: i finanziamenti se li facciano dare dalle banche. Da allora e finora le banche italiane hanno perso patrimonio. Tanto quanto hanno perso di valore i Titoli di Stato italiani che le banche hanno in portafoglio. Quanto? Ad occhio una media del 5 per cento?
Da allora ad ora sono 68 i miliardi in Btp che chi ce li aveva se li è venduti. Da allora ad oggi lo Stato ha già pagato un miliardo abbondante di interessi sul debito in più causa crescente difficoltà a piazzarli i Btp.
A proposito, una domanda. Che andava fatta a premier Conte quando in Parlamento illustrava le magnifiche e progressive sorti della Manovra che la Ue si ostina, poverina, a non capire. Domanda a Conte: nel 2019 chi li compra 400 miliardi di Titoli di Stato italiani, quanti ne servono allo Stato italiano per avere la liquidità, i soli, il contante per esistere, pagare stipendi, pensioni, servizi pubblici?
Già, chi li compra? I Fondi stranieri hanno salutato, vendono e non comprano Italia. Bce, la cattivissima Bce che finora ha tenuto in piedi l’Italia comprando quasi in esclusiva Btp, l’anno prossimo smette di farlo. Smette dopo averlo fatto per anni senza che nessuno in Italia capisse o volesse capire che prima o poi la pacchia (quella vera) sarebbe finita.
Li comprano allora i risparmiatori italiani, le famiglie? Non ci pensano nemmeno. Lo hanno appena dimostrato praticamente disertando la chiamata a comprare Btp Italia (mai così pochi acquirenti dal 2011/2012, l’anno della quasi bancarotta).
E allora chi li compra i Titoli di Stato italiani nel 2019, chi darà l’anno prossimo, l’anno delle meraviglie allo Stato italiano i soldi per esistere e pagare? Domanda per Conte, gli fosse stata fatta avrebbe risposto con un “Confidiamo nella crescita che andiamo ad implementare”. Insomma una supercazzola.
Ma chi li comprerà l’anno prossimo quei Titoli di Stato italiani senza vendere i quali l’Italia non campa a fine dell’anno che c’è non si sa e non si vede. E che non si turbi la gente coi i numeretti del reale, qui si attendono meraviglie!
Nel frattempo, preparando meraviglie, predisponendo robusti e copiosi versamenti di soldi nelle tasche degli italiani nel 2019, nell’anno che finisce una quota 100 c’è già stata, è già stata realizzata. E’ alla grossa la quota 100 miliardi svanita del valore dei risparmi e investimenti degli italiani: Borsa, Btp, Fondi di Investimento, rallentamento del Pil. Tasche degli italiani un po’ svuotate nel 2018. Per far posto, ovviamente, alle meraviglie che le riempiranno nel 2019. Dicono a Napoli: carichi di meraviglie…E non intendono una condizione serena e satolla.