Grecia. I 3 errori del sì, Financial Times: ingerenza, arroganza, calcoli errati

di Redazione Blitz
Pubblicato il 6 Luglio 2015 - 14:46 OLTRE 6 MESI FA
Grecia. I 3 errori del sì, Financial Times: ingerenza, arroganza, calcoli errati

Grecia. I 3 errori del sì, Financial Times: ingerenza, arroganza, calcoli errati

ROMA – Dove è che i sostenitori del sì, interni ed esterni, hanno sbagliato, quali sono gli errori che hanno portato i greci a votare in massa il no nel referendum di domenica? L’editorialista del Financial Times Wolfgang Munchau ne individua tre, in un ampio ventaglio che va dagli errori trascurabili ai monumentali.

Primo, il tentativo esplicito di ingerenza negli affari e nelle scelte democratiche greche: solo così, correttamente secondo Munchau, i greci hanno recepito il messaggio/minaccia, non ultimo il capo della Spd tedesca Sigmar Gabriel, per cui votare no al memorandum sarebbe equivalso automaticamente all’uscita dall’euro.

Secondo, non aver spiegato bene come avrebbe funzionato il salvataggio nella forma concordata e respinto dai greci, evitando però le disquisizioni accademiche fra neo-keynesiani e liberisti. Il fronte del no ha unito intellettuali anche di diversissima estrazione, Paul Krugman, Jeffrey Sachs, Hans Werner Sinn, nel dire che non esiste una teoria economica degna di questo nome secondo la quale per un paese alle prese con 8 anni di crisi prolungata si debba ricorrere a nuove misure di austerità per rilanciarne l’economia.

Terzo, il calcolo, arrogante prima che sbagliato, secondo il quale i sì sarebbero stati maggioranza per il solo effetto della minaccia di catastrofe: ma a una persona che da 5 anni è disoccupata, che vive cioè da 5 anni la catastrofe sulla sua pelle, si può davvero che venga di nuovo spaventata dalla minaccia di perdere quello che non ha?