Groupon punta alla borsa, ma si svaluta a 12 miliardi di dollari

Pubblicato il 21 Ottobre 2011 - 14:10 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Il sito di offerte Groupon ha deciso di quotarsi in borsa ed ha stimato la sua I.P.O., offerta pubblica iniziale, a 12 miliardi di dollari. Il valore della quotazione che era stato annunciato in precedenza era tra i 25 e i 35 miliardi di dollari. L’andamento del mercato hanno portato Groupon a svalutarsi. Esperti del mercato sostengono che l’offerta, che sarà avanzata il prossimo mese,  potrebbe ribassarsi anche del 10 per cento. La volatilità del mercato negli ultimi mesi ha portato la Liberty Mutual e la Glacier Water services a ritirare le loro offerte per l’I.P.O. di Groupon presentate ad agosto, mentre la Zeltiq Aestetichs ha abbassato la sua offerta.

La compagnia di Chicago che offre servizi a prezzi scontati in appena tre anni ha attirato oltre 115 milioni di iscritti ed aumentato la sua forza lavoro a 9.600 dipendenti in 220 mercati, registrando nei primi mesi del 2011 un fatturato di 688.1 milioni di dollari. La compagnia ha più volte sfidato le norme per la preparazione alla quotazione in borsa, variando il suo fatturato del 2010 da una stima di 713,4 milioni di dollari a 312.9 milioni.

Andrew Mason, fondatore di Groupon, avrebbe anche inviato un memorandum ai suoi impiegati in cui esaltava l’azienda e il suo lavoro, comportamento non proprio corretto quando si è prossimi ad una quotazione in borsa così discussa. Infatti la Sec, la Consob americana, aveva bloccatola quotazione per svelare alcuni “misteri”. Se poi si considerano le voci di fallimento di Groupon dello scorso agosto, la svalutazione dell’I.P.O. appare un passaggio dovuto.

Non ha certo aiutato poi il licenziamento del capo esecutivo Margo Georgiadis nel mese di settembre, dopo appena 5 mesi in carica, e che ad oggi non è stato ancora sostituito. Nonostante i problemi legati all’entrata in borsa di Groupon siano molti, rimane una delle offerte pubbliche iniziale più attese di quest’anno. Groupon ha poi nominato come sottoscrittore Morgan Stanley, della Goldman Sachs e Credit Suisse.