Compri coupon online? I consumatori: “Occhio alle truffe”

Pubblicato il 30 Settembre 2011 - 01:00 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – È una delle mode del momento, reclamizzata come modo per risparmiare in maniera intelligente e “facile” o per togliersi sfizi altrimenti improponibili in questi tempi di crisi. Sono i gruppi di acquisto online (una ventina in tutta Italia, attualmente), attraverso i quali si riesce a tagliare i costi fino al 90% (ma la media è del 30/40%) su una gamma disparata di prodotti e servizi: dalle cene ai massaggi, dai prodotti tecnologici alle vacanze. O forse sarebbe meglio dire che si dovrebbe riuscire a risparmiare, dato che un’indagine dell’Adoc (Associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori) sembrerebbe dimostrare tutte le falle di questo dorato sistema, una pratica che nell’ultimo hanno ha coinvolto il 29% dei consumatori italiani, dato che sale fino al 33% se si considerano anche gli acquisti occasionali.

Secondo i dati raccolti dall’Adoc, almeno il 35% dei clienti ha riscontrato un problema dopo l’acquisto del coupon e, nel 66% dei casi, le lamentele riguardano le aziende che hanno stretto accordi con il gruppo d’acquisto. Si va da un contenuto diverso da quello promesso nell’offerta, a un trattamento differenziato rispetto ai normali clienti per i cosiddetti couponisti (il diritto allo sconto è testimoniato appunto da un coupon), per arrivare addirittura fino all’impossibilità materiale di prenotare l’acquisto o di usufruire dell’agevolazione entro i termini previsti. Ed in effetti basta una rapida occhiata in rete, sui forum degli utenti, per rilevare una serie impressionante di pareri negativi e di lamentele. Solo che, quasi sempre, al momento in cui si scopre l’inghippo è troppo tardi. I soldi, ormai, sono stati spesi e l’esercente nella stragrande maggioranza dei casi non fa altro che far ricadere le responsabilità sul circuito di acquisto online riferimento, invocando errori o inesattezze nell’offerta.

Oltre a questo, poi, l’Adoc punta il dito contro altre due note particolarmente dolenti. Per il 15% dei consumatori insoddisfatti, il problema è la difficoltà ad ottenere il rimborso di quanto speso, mentre nel 21% dei casi ci si lamenta della mancata assistenza fornita dal gruppo. Quello che chiede l’associazione, per bocca del proprio presidente, Carlo Pileri, è una maggiore attenzione su queste pratiche e, soprattutto, un passo avanti da parte dei maggiori gruppi. Per Adoc questi dovrebbero avviare una procedura di conciliazione paritetica, in modo da risolvere con semplicità eventuali controversie tra consumatore e azienda, tutelando i diritti dell’acquirente con soluzioni rapide ed economiche.