NAPOLI – Nel Golfo di Napoli c'è il 20-30% di barche in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Il dato, fornito dalla Capitaneria di porto di Napoli, è figlio ''della crisi economia e della paura di alcuni soggetti di incorrere nei controlli fiscali in mare'', spiega il capo della sezione operativa della Capitaneria di Porto di Napoli, il comandante Francesco Cammarata.
La diminuzione della presenza di natanti nelle acque è stata tra i temi toccati nel corso della riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica che ha approntato il piano di sicurezza per la balneazione e la circolazione stradale per l'estate 2012.
''Tra le priorità – ha sottolineato il prefetto di Napoli Andrea Di Martino – ci sarà anche la lotta agli ormeggi abusivi per sferrare dei forti colpi contro la camorra che gestisce questi affari illegali''.
Una lotta che vedrà impegnata la capitaneria di porto anche se gli affari degli ormeggiatori abusivi rischiano di essere messi ko anche dalla crisi economica. ''Ci giunge notizia – spiega Cammarata – che molti posti barca degli ormeggi autorizzati del Golfo di Napoli ma anche del resto della Campania, sono rimasti liberi''.
Oltre la crisi economica, un'altra spiegazione per la diminuzione della presenza di barche nel golfo è la paura di controlli fiscali. ''I controlli in mare – spiega Alberto Catone, tenente colonnello della Guardia di Finanza – sono i più efficaci perché ci permettono di capire individuare il vero proprietario della barca''.
Proprio per sfuggire ai controlli del fisco, molti proprietari stanno portando le loro barche lontano dalle acque italiane: le coste della Croazia sono tra le più gettonate tra chi ha qualcosa da nascondere.