Ibm accusata di tangenti in Asia patteggia per 10 milioni di dollari

Pubblicato il 19 Marzo 2011 - 20:33 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Ibm patteggia con la Securities and Exchange Commission (Sec) per le tangenti pagate in Cina e Corea del Sud. L’autorità di controllo sulle società quotate americane aveva fatto causa a International Business Machines (Ibm) per avere versato pagamenti illeciti in contanti ad alcuni funzionari del governo cinese e sudcoreano per assicurarsi contratti particolarmente vantaggiosi.

Ibm, accusata di avere violato il Foreign Corrupt Practices Act (la legge sulla trasparenza contabile e contro la corruzione di funzionari stranieri) appunto con pagamenti in contanti e regalando viaggi o biglietti per spettacoli tra il 1998 e il 2009 per un totale di 207mila dollari, ha accettato di pagare multe e penali per un totale di 10 milioni di dollari per chiudere il procedimento legale.

In particolare, pagherà 5,3 milioni di dollari in risarcimento di profitti ottenuti da attività illegali, 2,7 milioni di interessi su questi stessi e una sanzione di 2 milioni.

Nei documenti, la Sec lamenta una mancanza di controlli interni da parte di Ibm per prevenire e denunciare le violazioni delle leggi americane sulle tangenti a funzionari stranieri. Il portavoce del gruppo americano, Ed Barbini, ha preferito non commentare la notizia rilanciata dalle agenzie di stampa internazionali.