Il Fisco di Grillo: 2 aliquote, patrimoniale ultra ricchi. 1000 € ai disoccupati

Pubblicato il 8 Marzo 2013 - 11:31| Aggiornato il 12 Settembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Il Fisco secondo Grillo: due sole aliquote, la massima al 35%, una patrimoniale del 5% per gli ultra ricchi con patrimoni da 10 milioni di  euro in su (diciamo per l’1% dei contribuenti) e la progressività legata solo a un sistema più dinamico e incisivo di detrazioni fiscali, estensione della Tobin tax, parziale eliminazione del contante e una maggiore tracciabilità dei movimenti. Il famoso reddito di cittadinanza, invece, consisterebbe in un più praticabile reddito garantito per 3 anni ai disoccupati.

A grandi linee sono questi numeri e principi della politica fiscale secondo il leader del MoVimento 5 Stelle, almeno secondo l’interpretazione di quello che è considerato l’economista di riferimento di Grillo, il professor Mauro Gallegati, docente di Economia al Politecnico di Ancona, formatosi fra l’altro a Stanford e al Mit in America e allievo del Nobel Joseph Stiglitz, di cui è un seguace nelle teorie economiche.

Intervistato da Affari Italiani, il professor Gallegati conferma la paternità di un pezzo del programma del Movimento: non può negare il lascito intellettuale di Stiglitz ma deve precisare come il premio Nobel non intenda in alcun modo essere associato alle iniziative del Movimento.

A proposito dell’uscita dall’euro, in qualche modo ventilata da Grillo, Gallegati può offrire solo un’opinione personale:

“Personalmente sono contrario all’uscita unilaterale dall’Euro. Anche se, così com’è, è una moneta che non regge. L’Euro ha bisogno di una velocizzazione politica verso gli Stati Uniti di Europa. O, quantomeno, di una doppia circolazione di valute, con un euro tedesco e un euro di serie b.

Oppure, un’altra accortezza generale da prendere è quella di assicurare un vero sostegno alla domanda aggregata di tutta la zona europea. Inoltre, bisogna dotarsi di un sistema bancario unico, anche se i tedeschi per ora non vogliono. E superare gli ostacoli che impediscono la separazione tra banche di affari e banche di investimento”.

Sempre secondo Gallegati, l’Imu sulla prima casa è ingiusta ma non è possibile toccarla. Il debito pubblico va aggredito senza tagli indiscriminati: via le province e gli enti inutili, più risorse alla ricerca. Cosa farà Grillo, lo sa Gallegati? No, dice che “cambia idea ogni 25 minuti…”. Una cosa però si sente di prevedere: “Appoggerebbero il modello Sicilia”.