Il governo ha bisogno di soldi: manovra estiva da 5 miliardi, ma Tremonti smentisce

Pubblicato il 8 Aprile 2010 - 17:09 OLTRE 6 MESI FA

Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti

Al governo servono soldi per le spese correnti e si ventilava l’arrivo di una nuova manovra d’estate, anche se il ministro dell’Economia Giulio Tremonti smentisce.

I tecnici del ministero dell’Economia, secondo fonti parlamentari, sarebbero al lavoro per mettere a punto un decreto di mantenimento della manovra triennale del 2008. Il provvedimento dovrebbe avere un’entità di almeno 4-5 miliardi, e sarà presentato a giugno. Tremonti però nega l’ipotesi di manovra correttiva già quest’anno mentre conferma che nel 2011 il governo rispetterà gli impegni presi in sede europea ad una correzione dei conti di uno 0,5% del Pil.

«Confermo l’impegno della Repubblica italiana ad una correzione dello 0,5% nel 2011 – ha affermato il ministro avvicinato da alcuni cronisti che gli chiedevano di una manovra correttiva a giugno – Smentisco le altre voci».

Le risorse indicate  serviranno soltanto a finanziare alcune spese correnti, come ad esempio le missioni all’estero. Non è escluso, quindi, che il valore della manovra possa crescere. Intanto, sul fronte dei conti pubblici a fine aprile dovrebbe essere presentata la Relazione unificata sull’economia e la finanza pubblica che aggiorna il quadro macroeconomico dell’Italia.

L’ultima revisione risale al patto di stabilità presentato dal Tesoro a fine gennaio che stima per quest’anno un Pil all’1,1%, un debito al 116,9% e il deficit al 5 per cento. Dall’anno prossimo, per effetto della nuova legge di contabilità pubblica, la Ruef (relazione unificata sull’economia e la finanza pubblica) diventerà Ref (relazione sull’economia e la finanza pubblica) e conterrà sempre l’aggiornamento delle previsioni macroeconomiche e di finanza pubblica.

Per il Dpef, invece, le novità scattano già da quest’anno: non sarà più presentato entro luglio, ma entro il 15 settembre e si chiamerà Decisione di finanza pubblica (Dfp). Sulla base delle previsioni tendenziali e degli obiettivi indicati nella Dfp, entro il 15 ottobre sono presentati al Parlamento il disegno di legge di stabilità (la vecchia Finanziaria), e il ddl Bilancio.