Il governo: “I conti correnti gratis sono un danno, si cambi”

Pubblicato il 15 Marzo 2012 - 13:24 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Il governo interverra’, con un successivo provvedimento, sulla misura del dl liberalizzazioni che prevede la gratuita’ dei conti correnti per i pensionati che percepiscono fino a 1.500 euro al mese. Lo ha detto il sottosegretario all’Economia Gianfranco Polillo alla Camera sottolineando come la misura sia un danno per le banche. Il sottosegretario allo Sviluppo Claudio De Vincenti ha smentito il suo collega Polillo durante i lavori della Commissione finanze e attivita’ produttive della Camera.

Il sottosegretario all’Economia Gianfranco Polillo sottolinea come le misure sui conti correnti gratis per i soggetti titolari di trattamenti pensionistici fino a 1.500 euro, ”comportando un notevole danno per le banche, potrebbero causare un’ulteriore stretta creditizia che si riverbererebbe inevitabilmente sulle imprese e le famiglie”. Inoltre, rileva ”come la disposizione sulla riduzione delle commissioni interbancarie si risolverebbe in una riduzione dei ricavi per le banche con effetti indiretti anche sul gettito fiscale”.

Sempre secondo quanto riferito dai bollettini, Polillo segnala come la commissione Bilancio del Senato abbia ritenuto di dare nulla osta sul punto per la mancanza di effetti diretti sulla finanza pubblica, malgrado la contrarieta’ del Governo” e fa dunque ”presente che il Governo si riserva di intervenire in merito, presumibilmente con un successivo provvedimento, data la difficolta’ di introdurre modifiche a quello in esame”.

Polillo, come si legge nel bollettino delle commissioni parlamentari, ricorda come ”siano state introdotte nel corso dell’esame presso il Senato con il parere contrario del Governo e rileva come tale contrarieta’ fosse dovuta, piu’ che a motivazioni di merito, a ragioni di metodo, in quanto, a suo avviso, sarebbe stata preferibile la convocazione di un tavolo tecnico tra i soggetti interessati, piuttosto che intervenire con legge”. Il Sottosegretario ”osserva peraltro come la disposizione  porrebbe anche problemi di natura applicativa, non essendo espressamente prevista l’esclusione dei soggetti che percepiscono altri redditi tali da fare superare, magari largamente, la soglia dei 1.500 euro mensili”.