Ilva ad Arcelor Mittal-Marcegaglia. Emiliano attacca: “Si fanno gli interessi delle lobby”

di redazione Blitz
Pubblicato il 6 Giugno 2017 - 15:42 OLTRE 6 MESI FA
Ilva ad Arcelor Mittal-Marcegaglia. Emiliano attacca: "Si fanno gli interessi delle lobby"

Ilva ad Arcelor Mittal-Marcegaglia. Emiliano attacca: “Si fanno gli interessi delle lobby” (Foto Ansa)

ROMA – Ilva va alla cordata Arcelor Mittal-Marcegaglia. E adesso inizia il confronto per limitare i tagli occupazionali: in settimana il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, incontrerà i sindacati.

Come previsto, lunedì sera il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, ha firmato il decreto cha autorizza i Commissari straordinari del Gruppo Ilva a procedere alla aggiudicazione degli asset del Gruppo Ilva ad Am Invesco. E’ la cordata formata da ArcelorMittal Italy Holding S.r.l. (51%), ArcelorMittal S.A. (34%) e Marcegaglia Carbon Steel S.p.A. All’aggiudicazione seguirà una fase di ulteriore trattativa fra i Commissari e gli aggiudicatari che hanno già dato la loro disponibilità a migliorare la loro offerta.

La cessione del gruppo Ilva ad Am Investco, considerata dai commissari straordinari la cordata che ha presentato l’offerta migliore, è stata accolta nei giorni scorsi con grande preoccupazione dai sindacati soprattutto a fronte di circa 6.000 esuberi annunciati dal piano.

Il decreto di questa arriva dunque in uno scenario in ebollizione. Le rassicurazioni del governo sul sostegno al reddito per chi resta fuori, unite alle parole del ministro Calenda (“useremo tutti i margini previsti per conseguire i risultati migliori in termini occupazionali, ambientali e finanziari”) lasciano alquanto scettici i diretti interessati. A Taranto, in particolare, i nervi sono tesi. Intanto la cordata perdente Acciaitalia non molla e scrive ancora a Calenda, chiedendo un nuovo parere dell’Avvocatura dello Stato.

Accorate le parole del governatore della Puglia, Michele Emiliano: “Noi ci prendiamo tutto l’inquinamento dell’Ilva, tutti i rischi, i morti, il dolore, ma non abbiamo la possibilità di dire una parola. È una cosa inconcepibile e inaccettabile”. La Puglia, ribadisce Emiliano, non ha avuto la possibilità di “discutere dell’offerta di acquisto”. E’ nota la preferenza del Governatore per l’offerta di Acciaitalia che, con Jsw e Arvedi come partner industriali, prevedeva un piano di de-carbonizzazione. “Hanno paura che un industriale innovativo, che ha cura dell’ambiente, che ha presentato un piano di decarbonizzazione rilevante, che mantiene alti i livelli di occupazione, scompagini le lobby del carbone che probabilmente temono che una riconversione produttiva dell’Ilva scardini questo assurdo monopolio di una sostanza dannosa che viene utilizzata in maniera impropria. Mi auguro che questo disegno salti”, ha ribadito Emiliano.

 

Nei giorni scorsi i due soci Acciaitalia, ovvero l’imprenditore indiano Sajjan Jindal e Leonardo Del Vecchio con la sua Delfin, hanno rilanciato sulla loro offerta migliorando prezzo e livelli occupazionali. Lunedì hanno scritto una seconda lettera al ministro Calenda avvertendo che “solo l’offerta Acciaitalia consente un closing rapido” non avendo problemi di antitrust. Dalle pieghe della lettera è facile capire che Acciaitalia sta valutando l’ipotesi di un ricorso.