Ilva, Di Maio: “Delitto perfetto, gara illegittima ma non si può annullare”.

di Redazione Blitz
Pubblicato il 23 Agosto 2018 - 13:12 OLTRE 6 MESI FA
Ilva, Di Maio: "Delitto perfetto, gara illegittima ma non si può annullare".

Ilva, Di Maio: “Delitto perfetto, gara illegittima ma non si può annullare”.

ROMA – “La gara è illegittima, ma non si può annullare. Per questo è un delitto perfetto” messo in atto con “eccesso di potere” dal governo precedente: Luigi Di Maio sintetizza [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] così quanto ha appreso dalle conclusioni dell’Avvocatura dello Stato sulla spinosa questione della cessione dell’Ilva all’ArcelorMittal.

Cioè, spiega Di Maio, la gara era da annullare ma congegnata in modo da non poter essere annullata. Tanto basta all’ex ministro Calenda che si è sentito chiamato in causa, per ribadire le accuse di pressapochismo al viceministro M5S.

“Caro Luigi Di Maio il ‘delitto (im)perfetto’ è il tuo verso la nostra intelligenza. Se la gara è viziata annullala. ‘Potremmo se ci fosse qualcuno interessato’ e le altre fesserie del genere che ci stai propinando da mesi, dimostrano solo confusione e dilettantismo, scrive Carlo Calenda, ex ministro dello Sviluppo economico, in un tweet, controbattendo le dichiarazioni di Di Maio sull’Ilva.

Ma cosa dice esattamente il rapporto del parere sollecitato all’Avvocatura dello Stato? “Mittal è sempre stata in buona fede. Il delitto perfetto lo ha fatto lo Stato creando una procedura piena di vizi e illegittimità”, spiega Di Maio che intravede nell’azione dei suoi predecessori il requisito utile all’annullamento della gara, cioè l’eccesso di potere.

Convincimento che non scioglie tuttavia la riserva su cosa deciderà il governo, e che anzi prefigura nuove subordinate: “Se un’azienda ci chiedesse di partecipare alla gara, ci sarebbero le ragioni di opportunità, noi potremmo revocare la gara”.

E nuovi interlocutori: per revocare la gara serve, dicono gli avocati, dimostrare l’interesse pubblico concreto e attuale, per Di Maio occorre allora sentire il ministero dell’Ambiente.

In sintesi, Di Maio: “Perché la gara possa essere annullata — spiega — deve esserci illegittimità dell’atto, che per noi c’è per eccesso di potere, perché non sono stati permessi i rilanci; poi deve esserci un interesse pubblico concreto e attuale che riguarda il piano ambientale (e per questo vado dal ministro Costa) e l’accordo tra ArcelorMittal e i sindacati. Il secondo requisito, quindi, si gioca sia sul tavolo che al ministero dell’Ambiente”.