Italia-Francia. Stessa aliquota ma l’impresa veneta paga il 17% in più

Pubblicato il 28 Giugno 2011 - 15:01 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Sembrano simili, ma solo apparentemente. Questo perchè in realtà l’imposizione che grava sulle imprese italiane e su quelle francesi è ben diversa. Tra l’uno e l’altro caso ci sono rilevanti differenze, nel sistema di deduzioni fiscali e nella determinazione della base imponibile, che fanno sì che le imprese italiane paghino al fisco molto di più.

Antonio Accetturo e Carlo Menon, due ricercatori della Banca d’Italia, hanno ricostruito l’imposizione effettiva studiando i dati di bilancio di due campioni di imprese localizzate in regioni per molti aspetti simili: il Nord-Est italiano e l’Alpi-Rodano in Francia, la regione il cui capoluogo è Lione. A parità di settore produttivo la pressione fiscale per le imprese italiane era pari al 43 per cento circa, contro il 26 per cento in Francia.

Come riporta Francesco Giavazzi per Il corriere della Sera, si tratta di una differenza elevata, 17 punti in più, che non si spiega con un diverso livello di spesa pubblica da finanziare. Anche tenendo conto degli interessi sul debito, che sono molto più elevati in Italia che in Francia, la spesa pubblica francese è più alta: 52 per cento del prodotto interno lordo, contro il nostro 47. L’unica spiegazione è che la distribuzione del carico fiscale è molto diversa, e in Italia grava sulle imprese in misura molto maggiore che in Francia.

Il fisco non grava sulle aziende solo con le imposte. Una media impresa di Padova deve compiere 15 pagamenti fiscali l’anno, che richiedono circa 351 ore di lavoro. In Francia il numero dei pagamenti è 7, e richiedono 132 ore. Si potrebbe pensare che le aziende italiane pagano di più perché ricevono dallo Stato servizi migliori. Non è così, almeno per i servizi offerti dai tribunali.