Caos Imu, la metà a giugno? Case popolari, sfitte, locazioni, agricole

Pubblicato il 2 Aprile 2012 - 09:55 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Sappiamo che l’Imu è l’imposta sugli immobili che sostituisce l’Ici, che torna a gravare sulla prima casa, che sarà mediamente più salata soprattutto sulle seconde case, ma non sappiamo quanti euro, al dunque, ognuno dovrà sborsare. La denuncia dei Centri di consulenza fiscale (Caf) che lamentavano l’assenza di certezze in materia, stante il ritardo con cui i Comuni stanno decidendo sulle maggiorazioni delle aliquote, ha innescato un allarme rilanciato da tutti i quotidiani e costringe il Governo ha modificare con un emendamento il decreto fiscale. A tutt’oggi il decreto fiscale prevede che sia il 30 settembre il termine per la deliberazione delle aliquote. Troppo, tardi, spiegano i Caf, che sono strutture in genere di emanazione sindacale e associativa che per le loro attività percepiscono un corrispettivo dalla Stato.

Vista la vicina scadenza per la presentazione del modello 730 della dichiarazione dei redditi, i Caf chiedono delucidazioni e precisazioni soprattutto sulle esatte aliquote. Ricordiamo che per fare posto alla nuova imposta che sostituisce la vecchia Iva, l’Imu, è stato introdotto nel modello 730 il Quadro I, nel quale vanno indicati gli importi a credito 2012 da utilizzare o compensare nel modello F24.  Il modello 730/2012 deve essere compilato e consegnato entro il 30 aprile 2012 nel caso in cui si presenti al proprio sostituto di imposta, oppure entro il 31 maggio 2012 se per la trasmissione ci si avvale di un centro di assistenza fiscale od un professionista abilitato.

E’ i secondo caso quello che preme ai Caf, tenendo conto che la prima rata dell’Imu è fissata al 18 giugno: molti lavoratori e pensionati usavano farsi sbrigare dichiarazione dei redditi e versamento dell’Ici nella stessa occasione. Con il ritorno dell’imposizione fiscale sulla prima casa, il timore dei Caf, è che in assenza di elementi certi sugli immobili,quegli stessi lavoratorie pensionati debbano ripresentarsi una seconda volta proprio nel momento di massimo impegno con conseguenti file e disagi.

I Caf propongono due soluzioni tampone. O il rinvio della scadenza di giugno o, in alternativa, l’ufficializzazione di un pagamento provvisorio. Cosa che il governo tiene al momento più in considerazione: una rata di acconto, teoricamente fissata al 50 % del dovuto, sulla base delle aliquote scelte dal governo nel decreto salva-Italia, cioè al 4 per mille sulla prima casa e al 7,6 per mille sugli altri immobili.  I entrambi i casi le aliquote si applicano su una rendita catastale rivalutata con un moltiplicatore pari a 160 (100 era l’Ici) con detrazioni fisse 200 euro sulla prima casa, pi+ 50 euro ogni figlio. Quando i Comuni avranno sciolto la riserva si saprà quali di loro avranno deciso se incrementare o meno e di quanto le due aliquote, risolvendo anche la questione su una diversa gradualità rispetto agli immobili in affitto e quelli tenuti sfitti.

A proposito dei cambiamenti al decreto fiscale in materia di Imu, questa è la lista stilata dal Sole 24 Ore che contiene le correzioni all’Imu contenute nell’emendamento dei relatori e le richieste di modifica delle categorie che non sono state accolte. Queste le modifiche possibili.

RIDUZIONE DEL 50% SUI FABBRICATI INAGIBILI. Si ripristina l’agevolazione Ici, riducendo alla metà la base imponibile degli immobili inagibili o inabitabili. Ai fini del riconoscimento dell’inagibilità o inabitabilità, si conferma la possibilità di richiedere una perizia da parte dell’ufficio tecnico comunale o di presentare una dichiarazione sostitutiva di notorietà.

IMMOBILI STORICI COLPITI DALL’IRPEF. Per gli immobili di interesse storico-artistico, si prevede la riduzione alla metà dell’imponibile (con l’Ici pagavano in base alla tariffa d’estimo più bassa delle propria zona censuaria). Sono però soppresse le agevolazioni Irpef, il che si traduce in un aumento del prelievo sugli immobili affittati.

FABBRICATI RURALI IN MONTAGNA. Viene prevista l’esenzione dall’Imu per i fabbricati rurali strumentali (cascine, stalle, portici, eccetera) situati in Comuni posti a a oltre 1.000 metri di altitudine, così come individuati dall’elenco dei Comuni italiani dell’Istat. Per gli altri resta l’aliquota al 2 per mille riducibile a 1 per mille dai singoli Comuni.

SCONTI PER I TERRENI DEI COLTIVATORI DIRETTI. Tornano gli sconti per i terreni posseduti e condotti da imprenditori agricoli professionali (Iap) o coltivatori diretti. Viene tassata solo la parte di valore oltre i 6mila euro con riduzioni d’imposta dal 70% al 25% fino a 32mila euro. Sale da 130 a 135 il moltiplicatore per calcolare il valore dei terreni non posseduti da coltivatori diretti e Iap.

IMMOBILI COMUNALI: NIENTE QUOTA STATALE. Si prevede l’esenzione dalla quota di imposta erariale di tutti gli immobili comunali situati nel territorio del Comune di appartenenza. In pratica, il Comune non dovrà versare allo Stato l’Imu sui propri fabbricati non destinati a fini istituzionali (es. palafiere o centro congressi).

BONUS PIÙ FACILI PER LE CASE POPOLARI. Viene previsto che i Comuni non dovranno versare allo Stato la quota erariale sugli alloggi regolarmente assegnati dagli ex Iacp (case popolari) e sugli alloggi delle cooperative edilizie a proprietà indivisa, adibiti ad abitazione principale dei soci assegnatari. Per i sindaci sarà più facile agevolarli.

PIÙ TEMPO PER FISSARE ALIQUOTE E DETRAZIONI. Il preventivo va approvato entro il 30 giugno, ma in caso di variazione tra il gettito Imu effettivo e il gettito convenzionale stimato (utilizzato al momento dell’approvazione del bilancio di previsione) i Comuni possono modificare le aliquote, le detrazioni e i regolamenti Imu fino al 30 settembre 2012.

DICHIARAZIONI IMU ENTRO IL 30 LUGLIO. La dichiarazione Imu va presentata entro 90 giorni dall’evento che ha modificato la situazione tributaria. Restano ferme le denunce Ici già presentate e l’esonero dall’obbligo di dichiarazione dei dati risultanti dal sistema di interscambio dei dati catastali. Per gli immobili posseduti al 1° gennaio 2012, la dichiarazione va fatta entro il 30 luglio 2012.

IL CALCOLO DELL’ACCONTO. Non è stata messa nero su bianco la possibilità per il contribuente di pagare l’acconto dell’Imu (scadenza 18 giugno) con le aliquote ordinarie stabilite dalla norma nazionale, cioè 7,6 per mille e 4 per mille sulla prima casa con detrazione di 200 euro, maggiorata di 50 euro per ogni figlio convivente di età inferiore a 26 anni.

SCONTO «LIMITATO» SUGLI IMMOBILI AFFITTATI. Nessuna riduzione ulteriore per gli immobili locati è stata prevista: resta, per ora, solo la facoltà da parte dei Comuni di ridurre l’aliquota fino a un minimo del 4 per mille. L’inasprimento del prelievo riguarda soprattutto le case affittate a canone concordato che beneficiavano di forti sconti o di esenzioni comunali dall’Ici

LE CASE CONCESSE IN USO AI PARENTI. Tra le richieste avanzate da alcune sigle della proprietà edilizia c’è anche l’introduzione di un regime di favore (aliquota ridotta o assimilazione all’abitazione principale) per le case concesse in uso gratuito ai parenti entro un certo grado. Queste abitazioni erano esenti dall’Ici perché trattate come prima casa

DETRAZIONE DI 50 EURO ESTESA AI DISABILI. Il 16 dicembre scorso la Camera ha votato un ordine del giorno che impegnava il Governo a estendere ai disabili gravi non autosufficienti la detrazione extra di 50 euro, attualmente prevista per i figli di età inferiore a 26 anni che vivono nell’abitazione principale. Per ora l’impegno resta inattuato.