Imu, Iva, Tares: tasse da salasso per famiglie e imprese nel 2013

Pubblicato il 19 Maggio 2013 - 20:10 OLTRE 6 MESI FA
Imu, Iva, Tares: tasse e batoste per famiglie e imprese nel 2013

Imu, Iva, Tares: tasse e batoste per famiglie e imprese nel 2013

ROMA – Imu, Iva e Tares sono l’incubo di famiglie e imprese per questo 2013. Il possibile aumento dell’Iva dal 1° luglio, la scadenza dell’Imu di giugno e la Tares a dicembre. I prossimi mesi segneranno per gli italiani un 2013 tra tasse e salassi.

Secondo Federconsumatori, che ha calcolato i possibili rincari per una famiglia media, il saldo finale si aggirerà sui 734 euro. Una batosta non indifferente per gli italiani stretti nel morso della crisi e della recessione.

Ma le famiglie non sono le uniche colpite: anche le imprese tra tasse e scarsi guadagni rischiano grosso. A lanciare l’allarme stavolta è Confcommercio, che avvisa: “Ben 26mila aziende potrebbero non sopravvivere al 2013”.

“734 EURO A FAMIGLIA IN PIU'” – Tra il possibile aumento Iva del primo luglio, la scadenza Imu di giugno al netto dell’esclusione della prima casa e il pagamento della nuova tassa sui rifiuti, la Tares a dicembre, potrebbe arrivare una batosta 2013 da 734 euro a famiglia. A calcolarlo è la Federconsumatori, sommando i rincari annui per ogni singola imposta a carico di una famiglia media: 45-45 euro per la Tares, 207 euro per l’Iva, 480 euro medi per l’Imu (prima casa esclusa).

“26MILA IMPRESE RISCHIO CHIUSURA” –  L’ipotesi di aumento dell’Iva dal 1 luglio acuisce la situazione di crisi per il commercio al dettaglio e 26mila imprese del settore potrebbero scomparire entro fine anno. Questo il dato sconfortante secondo l’Ufficio studi Confcommercio, che ha rivisto la previsione del saldo natalità-mortalità alla luce del possibile nuovo scatto dell’imposta sui consumi.

IMU – Un decreto del governo ha sospeso il versamento della rata Imu del 16 giugno per la prima casa. La scadenza resta però valida per le seconde e altre case e per gli immobile extralusso. Il governo guidato da Enrico Letta si è dato tempo fino al 31 agosto prossimo per mettere a punto una riforma complessiva del sistema fiscale sugli immobili. Se entro quella data non si riuscisse a centrare l’obiettivo, la rata sulla prima abitazione dovrà comunque essere pagata, fissando un nuovo termine al 16 settembre. La sospensione della prima rata vale 4 miliardi di versamento allo Stato.

IVA – Dovrebbe scattare il prossimo primo luglio il programmato aumento dell’aliquota standard dell’imposta sui consumi, passando dal 21% al 22%. Un’intervento che vale 2 miliardi e che nelle intenzioni, il governo vorrebbe scongiurare. L’imposta sul valore aggiunto, nell’eventuale maggiorazione, riguarderà vino, birra, carburanti, abbigliamento e altri beni e servizi.  Dall’aumento dell’Iva sono esclusi invece i beni di prima necessità, come alimentari, sanità, istruzione, la casa e tutti i beni ai quali si applica l’Iva al 10% o al 4%, o non si applica affatto.

TARES – La Tariffa Rifiuti e Servizi è una tassa di scopo sui costi di raccolta e smaltimento rifiuti e altri servizi comunali, calcolata in base alla metratura delle abitazioni e al numero dei componenti. Sostituisce la Tarsu e la Tia, rispetto alle quali comporterà un aumento medio di 0,30 euro al metro quadrato. Dopo una serie di rinvii sulle scadenze, è  stato deciso che la maggiorazione di 30 centesimi a mq verrà adottata a partire da dicembre, andando a finire tutta direttamente nelle casse dello Stato.

“NO IVA O ADDIO RIPRESA” – Occorre scongiurare l’aumento dell’aliquota Iva previsto per il primo di luglio 2013 per evitare ulteriori effetti depressivi sulle vendite che al dettaglio sono già crollate del 3,8% nel primo bimestre dell’anno, con un calo del 2,9% per gli alimentari e del 4,3% per i non alimentari. E’ quanto afferma la Coldiretti sottolineando che l’innalzamento dell’aliquota avrebbe ulteriori effetti depressivi sui consumi con risultati opposti a quelli che si intende ottenere sulle casse dello Stato.

L’aumento dell’Iva ordinaria dal 21% al 22% scatterà dal primo luglio per alcuni prodotti di base come il vino che – conclude la Coldiretti – deve già fronteggiare un drammatico calo degli acquisti familiari che sono scesi del 7 per cento nel primo trimestre del 2013 dove aver raggiunto nel 2012 il livello di consumi interni più basso dall’Unità d’Italia a 22,6 milioni gli ettolitri nel 2012