ROMA – Due recenti sentenze della Corte di Cassazione hanno stabilito che lo Stato deve pagare ai Comuni l’Imu sugli immobili di sua proprietà. Sul Sole 24 Ore si cita il caso della modesta, ma dirompente, controversia in un piccolo comune emiliano, Concordia sulla Secchia, in provincia di Modena.
L’Agenzia del Demanio deve pagare l’Imu al comune di Concordia sulla Secchia. “La questione affrontata dalla Suprema Corte è minima – scrivono Pasquale Mirto e Gianni Trovati sul Sole -, e riguarda quattro case e altrettante opere idrauliche a Concordia sulla Secchia, piccolo Comune del modenese a un passo dal confine con la Lombardia. Ma le sue conseguenze sono esplosive per i conti pubblici. Pessime per quelli dello Stato, che dovrebbe sborsare agli enti locali una quota di miliardi al momento difficile da calcolare; e ovviamente ottime per i Comuni, a partire da Roma che dovrebbe battere cassa a ministeri ed enti pubblici dei più vari generi. Ma ce n’è per tutti, visto che il Demanio è titolare di immobili per 62 miliardi di euro a valore di libro secondo l’ultimo conto del Patrimonio del ministero dell’Economia.
Il Ministero della Difesa a Roma non è esentato. L’agenzia Ansa riferisce invece della sentenza con cui la Cassazione condanna il Ministero della Difesa a pagare l’Imu al Comune di Roma. L’esenzione per le tasse comunali per gli immobili dello Stato spetta soltanto nel caso in cui questi siano destinati “direttamente e immediatamente allo svolgimento di compiti istituzionali”. E pertanto il ministero della Difesa deve versarle per gli immobili destinati ad alloggi per i miliari. Lo precisa la Cassazione, decidendo in favore dell’amministrazione comunale, in una controversia tra il ministero della Difesa e Roma Capitale. Il ministero aveva fatto ricorso contro un avviso di accertamento per l’Ici del 2003, ritenuto legittimo dalla commissione tributaria del Lazio. Secondo la Difesa, gli alloggi di servizio dei militari sono da considerarsi a tutti gli effetti ‘infrastrutture militari’, che garantiscono la funzionalità di enti, comandi e reparti, e per questo vanno fatti rientrare nell’esenzione. Non è così secondo la sezione tributaria della Cassazione, che ha sottolineato che è in effetti prevista una esenzione per gli immobili posseduti dalla Stato, ma solo se essi siano “destinati esclusivamente ai compiti istituzionali”, e non per utilizzo di carattere privato, quali gli alloggi di servizio per il personale e le rispettive famiglie. Non importa, precisa la Corte, che il canone per l’abitazione non sia propriamente un affitto ma un rimborso dei soli costi di manutenzione.