Imu, su accise di giochi, bolli e sigarette come “tesoretto” per la seconda rata

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Agosto 2013 - 09:28 OLTRE 6 MESI FA

Imu, su accise di giochi, bolli e sigarette come "tesoretto" per la seconda rataROMA – Maggior gettito Iva che arriverebbe dallo sblocco dei ritardati pagamenti della Pa, il ricorso a somme non utilizzate destinate alla realizzazione di infrastrutture, l’aumento delle accise su giochi, bolli e sigarette (ma non sui carburanti) e alcuni interventi taglia-sprechi. Sono sostanzialmente queste le misure al varo del governo per far quadrare i conti della riforma dell’Imu, che sarà abolita per far posto dal 2014 alla nuova service tax.

 

I numeri li fornisce il Sole 24 Ore:

I tecnici dell’Economia sarebbero riusciti a individuare risorse per circa 2,5-3 miliardi, anche se da via XX settembre non arriva alcuna conferma ufficiale. Ma per garantire la copertura del totale azzeramento di entrambe delle rate del 2013 dell’Imu, che vale nel complesso 4,4 miliardi, mancherebbero all’appello ancora almeno 1,5-2 miliardi. Senza considerare che ci sarebbero poi da recuperare altri 2 miliardi: 5-600mila euro per il rifinanziamento della Cig per quest’anno (i quali se ne aggiungeranno altrettanti per il 2014 con la legge di stabilità); 1 miliardo per il prolungamento della sterilizzazione dell’Iva fino a fine anno; quasi 400mila euro per il rifinanziamento delle missioni internazionali di pace. In tutto una partita da 6,4 miliardi. Una partita che è chiaramente condizionata dalle scelte sull’Imu.

I tempi. Tra lunedì e martedì Saccomanni dovrebbe fare nuovamente il punto con il premier Enrico Letta prima di elaborare la proposta definitiva del ministero dell’Economia in vista del Consiglio dei ministri del 28 agosto (che potrebbe anche slittare al 29). L’avvento della service tax sarà previsto dal decreto che sarà varato dal Consiglio dei ministri il 28 o il 29 agosto. Il meccanismo di funzionamento della nuova tassa unica dovrebbe essere invece rinviato alla prossima legge di stabilità da varare tra la fine di settembre e metà ottobre. Resta da capire se esiste ancora un margine per alleggerire la copertura necessaria per eliminare la rata di dicembre.

Una delle opzioni è l’estensione del bacino degli immobili di lusso (attualmente la categoria A1 con ville castelli) per la quale resta, e resterà, previsto il pagamento dell’imposta. Bacino che dovrebbe essere allargato ad altri immobili di pregio per limitare l’esenzione dall’imposta al 70-80% dei proprietari e far scendere la dote complessivamente necessaria da 4,4 a 3-3,4 miliardi.