Industria italiana: ordini quasi fermi, fatturato in stallo

Pubblicato il 20 Gennaio 2012 - 10:18 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Gli ordinativi dell’industria a novembre rimangono quasi fermi su base mensile, con un aumento dello 0,1% (dato destagionalizzato) su ottobre, mentre scendono dello 0,7% su base annua (dato grezzo), segnando cosi’ il terzo calo tendenziale consecutivo. Lo rileva l’Istat.

Il fatturato dell’industria a novembre resta fermo su base mensile, segnando una variazione nulla su ottobre (dato destagionalizzato), mentre sale dello 0,2% (corretto per effetti calendario) su base annua. E’ il rialzo tendenziale piu’ basso da dicembre del 2009. Lo rileva l’Istat. Sulla performance pesa l’andamento del mercato interno.

Il dato congiunturale e’ sintesi di una crescita dell’1% degli ordinativi interni e di una riduzione dell’1,1% di quelli esteri. Resta negativa la media degli ultimi tre mesi, con gli ordinativi totali che diminuiscono del 6,6% rispetto al trimestre precedente. Su base annua (dati grezzi), invece, la flessione riguarda il mercato interno (-3,1%), risulta positivo il dato sull’estero (+3,5%).  Quanto ai diversi settori, l’Istat registra gli aumenti piu’ rilevanti dell’indice grezzo degli ordinativi per la fabbricazione di mezzi di trasporto (+17,3%), la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+10,1%) e le industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (+2,3%).

Le contrazioni piu’ consistenti, invece, interessano la fabbricazione di macchinari e attrezzature non classificate altrove (-11,2%), la fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (-5,8%) e le fabbricazioni di prodotti chimici (-4,1%). Il risultato congiunturale di novembre e’ frutto di un calo dello 0,6% sul mercato interno e di un aumento dell’1% su quello estero. Resta negativo il dato riferito alla media settembre-novembre, con l’indice che diminuisce del 2,9% rispetto ai tre mesi precedenti. Passando ai dati tendenziali, corretti per gli effetti di calendario, sul fronte nazionale il fatturato scende dell’1,8%, mentre al di fuori cresce del 4,8%.

Analizzando i raggruppamenti principali di industrie il fatturato, in termini congiunturali, registra un incremento dell’1,3% per l’energia, dell’1,2% per i beni di consumo, dello 0,1% per i beni intermedi e una diminuzione del 2,0% per i beni strumentali. Nel confronto tendenziale, il contributo piu’ ampio alla crescita del fatturato viene dalla componente interna dell’energia.

Nel dettaglio, guardando ai diversi settori, su base annua le variazioni positive piu’ significative toccano i settori della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+11,5%), della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+11,2%) e delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (+4,4%). Al contrario i cali piu’ marcati si registrano nella fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (-11,1%), nella fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (-8,0%) e nelle altre industrie manifatturiere, riparazione e installazione di macchine ed apparecchiature (-6,4%).