Inflazione: torna a correre con la benzina, ai massimi dal 2008

Pubblicato il 31 Agosto 2011 - 20:08 OLTRE 6 MESI FA
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Infografica Lapresse

ROMA, 31 AGO – L’inflazione ad agosto torna a correre: dopo la breve pausa di luglio il tasso e’ salito al 2,8% su base annua, raggiungendo i massimi dall’ottobre del 2008, ovvero da quasi tre anni. Insomma, i prezzi hanno recuperato il terreno perso durante la crisi, mentre tante altre leve economiche restano lontane dal periodo pre-crac Lehman Brothers.

A fare da traino sono ancora i carburanti, con impennate per benzina e gasolio. La fiammata dell’energia pesa sopratutto sui trasporti, con i prezzi dei biglietti aerei e per traghetti che segnano rialzi a doppia cifra nel giro di un solo mese.

Le stime provvisorie dell’Istat riaccendono l’attenzione sull’inflazione, almeno in Italia. In Europa, infatti, il termometro dei prezzi ad agosto e’ rimasto fermo, con il tasso al 2,5% nei Paesi della moneta unica, lo stesso gia’ registrato a luglio.

I principali responsabili del riscaldamento dei prezzi sono, quindi, la verde, che aumenta del 16%, e il diesel che sale del 20,3%. Si tratta di rialzi annui fortissimi che si ripercuotono sul settore dei trasporti (+7,0%). Nel comparto, i rincari piu’ alti colpiscono i traghetti (+28,9% in un mese e +61,4% in un anno) e i voli (+17,3% congiunturale, +5,1% tendenziale). Ma i prezzi sono in rialzo quasi per tutti i principali capitoli, di spesa.

Forti aumenti si registrano per i pacchetti vacanza (+12,2% in un mese) e i campeggi. Al di fuori della stagionalita’ spicca il rincaro per la tazzina di espresso, visto che il caffe’ e’ aumentato del 13,5% e lo zucchero del 13,1%. E continuano ad aumentare anche le sigarette (+4,6%). Una novita’ e’ rappresentata dal rincaro congiunturale della telefonia fissa (+6,0%), mentre quella mobile fa fatica a recuperare (-21,4% in un anno). In un contesto di rialzi generalizzati non manca qualche calo, la verdura fresca ad esempio scende dell’8,3%, piu’ economica anche la frutta.

Le stime dell’Istat preoccupano i consumatori. Secondo il Codacons ”le vacanze 2011, sotto il profilo degli incrementi di prezzi e tariffe, sono state per gli italiani le piu’ care degli ultimi 10 anni”, l’associazione calcola una stangata di 360 euro a famiglia rispetto lo scorso anno. Federconsumatori e Adusbef invitano a fare chiarezza sui rincari: ”E’ chiaro ed evidente – sottolineano – che qualcosa non va per il verso giusto, visto che un andamento simile e’ imputabile solo a delle volonta’ speculative, soprattutto in campo energetico”. Le organizzazione degli agricoltori lamentano l’inutilita’ dei loro sforzi, con i cali sui prodotti freschi vanificati dall’accelerazione dei carburanti. ”L’agricoltura contribuisce per quanto possibile a contenere la corsa dell’inflazione, facendo da contrappeso all’ennesimo aumento delle quotazioni di energetici e combustibili”, afferma la Cia. Sulla stessa linea la Confagricoltura e la Coldiretti. La Confcommercio, invece, punta il dito contro le assicurazioni (+5,6%), da cui proviene quella che ormai definisce ”un usuale spinta inflazionistica”.