Inpgi, 160 giornalisti chiedono trasparenza: “Leggi violate”

Pubblicato il 12 Ottobre 2015 - 19:51| Aggiornato il 16 Ottobre 2015 OLTRE 6 MESI FA
Inpgi, 160 giornalisti chiedono trasparenza: "Leggi violate"

Andrea Camporese, presidente Inpgi. Permolti giornalisti ha violato la legge con la riforma delle pensioni e negando la visione dei documenti

TORINO – Salvatore Rotondo ha diffuso il comunicato qui riportato, scritto a nome dei 160 giornalisti pensionati ed in attività che nelle ultime settimane hanno promosso, a partire da Torino, ma raccogliendo adesioni in tutta Italia, una serie di iniziative  per respingere il progetto di Riforma dell’Istituto nazionale di previdenza del giornalisti che stabilisce, tra l’altro, un prelievo forzoso sulle pensioni.

Nelle stesse ore in cui viene chiesto un rinvio a giudizio, per i reati di truffa e corruzione, di Andrea Camporese, presidente di Inpgi, l’Istituto di previdenza dei giornalisti che lui dirige dice due volte “no” alla domanda di trasparenza inoltrata nelle scorse settimane dai suoi iscritti:

1. No all’accesso al verbale della seduta in cui il Cda ha deliberato un taglio delle pensioni.

2. No all’accesso al testo integrale della delibera.

È questo il primo effetto del Regolamento sulla Trasparenza annunciato con grande vanto dal sito dell’Istituto l’8 maggio 2015? E’ questo nuovo regolamento che impedisce di rivelare ai pensionati qual è stata la drammatica discussione all’interno del Cda tra i favorevoli e i contrari?

Perché non si sappia ad esempio che quando due membri del Cda hanno proposto di scorporare il taglio delle pensioni dal resto della Riforma il presidente Andrea Camporese ha modificato una prassi consolidata di voto? Del resto era già stato modificato l’iter seguito nel 2005 quando era presidente Gabriele Cescutti. In quel caso la Riforma delle pensioni venne prima ampiamente discussa nella categoria, poi votata dal Cda il 30 giugno, quindi dal Consiglio Generale il 1° luglio e dopo 5 giorni inviata a Fnsi e Fieg.

È forse inopportuno svelare con quali esatte parole si è espressa la rappresentante del Ministero del LavoroFiorella Kostoris, astenuta in posizione critica giudicando incostituzionale il proposto taglio delle pensioni?

E infine perché nascondere il testo integrale della delibera, comprensiva del nuovo bilancio tecnico attuariale del professor Marco Micocci? La riforma è ora al vaglio dei ministeri vigilanti che devono ratificarla o bocciarla. In che cosa si differenzia quel testo dal quello pubblicato sul sito dell’Inpgi?

Sono tutte domande che attendono una risposta. E pare non importare a nessuno se la legge 7 agosto 1990, n. 241, stabilisce il diritto di accesso agli atti amministrativi dei cittadini che abbiano un interesse diretto. Non importa se a maggio l’Istituto aveva annunciato con incredibile faccia di bronzo un nuovo Regolamento sulla trasparenza che vuole integrare “quanto già previsto in materia di esercizio del diritto di accesso”.

I pensionati che avevano richiesto di poter visionare i due testi ieri hanno inoltrato appello formale, nei modi stabiliti dalla legge, alla Commissione per l’accesso ai documenti amministrativi, istituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

In attesa di una risposta, suggeriamo di indicare nel sito Inpgi un paio di dati sfuggiti alla distratta trasparenza dell’Istituto: i compensi della Presidenza, del Cda, del Comitato amministratore, dei Sindaci, del Consiglio generale, della Direzione generale.

Mancano anche i compensi extra percepiti per incarichi connessi, dal presidente, ed eventualmente da altri amministratori e dirigenti o quadri. Se questi dati non verranno pubblicati, allora nella pagina introduttiva del sito sarebbe meglio sostituire la parola “trasparenza”, dell’ultimo rimando della colonnina a sinistra, con la parola “opacità”. Non è precisamente un sinonimo, ma meglio si adatta alle ultime scelte operate da Andrea Camporese e dai suoi fedeli collaboratori.