Inps, Corte dei Conti: “Misure risanamento non più rinviabili, servono riforme”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 3 Dicembre 2013 - 15:03 OLTRE 6 MESI FA
Inps, Corte dei Conti: "Misure risanamento non più rinviabili, servono riforme"

Inps, Corte dei Conti: “Misure risanamento non più rinviabili, servono riforme”

ROMA – “Le misure di risanamento per i conti Inps non sono più rinviabili, servono riforme subito”. Questa è il parere della Corte dei Conti sul bilancio Inps del 2012, bilancio segnato dal disavanzo finanziario e aumento del deficit.

La Corte dei Conti ha sottolineato la necessità di un intervento finalizzato a ridisciplinare l’intero ordinamento e comunque a riequilibrare la governance dell’Inps, soprattutto nei profili della rappresentanza legale, di indirizzo politico amministrativo e di gestione, oltre che a ridisegnare assetto e attribuzioni dell’organo di controllo interno e della vigilanza ministeriale.

La magistratura contabile ha ricordato l’incorporazione nell’Inps di Inpdap e Enpals e l’aumento degli impegni istituzionali in costanza di un quadro normativo che ha imposto tagli lineari delle dotazioni organiche e di oneri retributivi e previdenziali per il personale, e ridotto le spese complessive dei tre enti, ma ha anche prospettato l’avvio di procedure di uscita con possibili incidenze negative sulla funzionalità complessiva dell’Istituto.

La Corte richiama una responsabile riflessione sulla perdurante criticità dell’invalidità civile, che ha ampiamente confermato l’improrogabilità di un intervento legislativo volto a completare il trasferimento delle competenze dell’intero procedimento in capo all’Inps.

Nel contesto del marcato aumento delle prestazioni, sottolinea la Corte,

“la ripresa del flusso contributivo – alimentata dalla gestione privata e in particolare dal lavoro autonomo e ancor più dai “parasubordinati” – non riesce a ripianare lo squilibrio tra le ambedue essenziali componenti di quasi tutte le gestioni, non sufficientemente bilanciato da apporti statali quantitativamente e qualitativamente adeguati, con conseguente dilatazione dei saldi negativi e dell’indebitamento, aggravati dal fondo di nuova acquisizione dei dipendenti pubblici, in progressivo e crescente dissesto”.