Intesa Sanpaolo, Siniscalco: “Ritiro la mia disponibilità per la presidenza. Non si fanno giochi di pollaio”

Pubblicato il 29 Aprile 2010 - 16:50 OLTRE 6 MESI FA

Domenico Siniscalco

L’ex ministro dell’Economia Domenico Siniscalco rifiuta la presidenza del Consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo. Ritira la  sua disponibilità in polemica con la Compagnia di San Paolo e il suo presidente, Angelo Benessia.

«Ho ritirato la mia disponibilità per il consiglio di gestione in polemica con la Compagnia di Sanpaolo e il suo presidente che in 15 giorni non sono nemmeno riusciti a formulare una candidatura unica per la presidenza del consiglio di gestione», spiega Siniscalco che, partecipando ai lavori dell’Aspen a Berlino ha poi incalzato: «Non si fanno giochi di pollaio sulla più grande banca italiana».

Benessia ha poi replicato a Siniscalco con una nota: «Il presidente della Compagnia di San Paolo, Angelo Benessia, con riferimento al mandato conferitogli dal Comitato di gestione della Compagnia stessa, volto a operare al meglio affinché, tenuto conto anche dell’accoglienza delle altre Fondazioni, la raccomandata candidatura del professor Siniscalco o del professor Beltratti consegua l’auspicata nomina a Presidente del Consiglio di Gestione di Intesa Sanpaolo, è oggi in grado di ritenere che la candidatura del professor Andrea Beltratti, ora unico candidato raccomandato dalla Compagnia di San Paolo, se proposto dal Comitato Nomine secondo le statuite procedure, potrà conseguire un vasto consenso». «La comunanza di intenti delle Fondazioni, ancora una volta costituisce un punto di forza di assoluta importanza per la serenità del management della banca al quale va la gratitudine della Compagnia per i risultati conseguiti».

Martedì 14 aprile, nello stesso giorno in cui il leader leghista Umberto Bossi aveva annunciato la scalata alle banche del Nord, era arrivata la notizia della designazione da parte del comitato di gestione della Compagnia San Paolo, primo azionista della banca con il 9,8%. Secondo quanto riferito, la decisione di non confermare la carica ad Enrico Salza era stata presa a maggioranza, mentre il vicepresidente Luca Remmert si era astenuto dalla votazione.

Poi però il Corriere della Sera aveva pubblicato i verbali del comitato nomine della Compagnia di San Paolo che mettevano in luce come il consiglio di gestione avesse espresso parere favorevole anche per la candidatura del docente dell’università Bocconi Andrea Beltratti.

Adesso la partita è ancora aperta e mentre avanza l’ipotesi che Salza possa rientrare in corsa per la presidenza, gradito a Giuseppe Guzzetti, presidente della Fondazione Cariplo.

REAZIONI «Il nostro obiettivo era trovare un accordo con le altre fondazioni. Per questo abbiamo indicato due candidati», ha commentato Elsa Fornero, candidata della Compagnia di San Paolo alla vicepresidenza del consiglio di sorveglianza della banca. «Ho espresso la mia preferenza per Beltratti – dice – ma se le fondazioni avessero scelto Siniscalco sarei stata felice. Rivendico la coerenza della mia posizione che, come risulta anche dai verbali, non è mai stata estemporanea, ma frutto di riflessione attenta sul lavoro della banca che ci aspetta».

Nel comunicare il suo dietrofront a poche ore dall’assemblea degli azionisti a Torino di Intesa Sanpaolo l’ex ministro Siniscalco in una nota  «ringrazia il sindaco di Torino Sergio Chiamparino e tutti gli azionisti che hanno manifestato il loro apprezzamento, sostenendo la sua candidatura».

Chiamparino ha affermato: «Prendo atto della decisione del professor Siniscalco, che comprendo, anche alla luce dell’incapacità dimostrata dalla Compagnia di giungere ad un’indicazione univoca sul candidato da sottoporre alle valutazioni del Consiglio di Sorveglianza della banca».

«E’ questa la ragione – ha spiega il primo cittadino di Torino – che mi ha spinto a far sentire in più occasioni la mia opinione, in forza del ruolo non secondario che la Città di Torino ha verso la Compagnia stessa. Mi auguro che il Presidente che risulterà eletto possa dimostrare le stesse caratteristiche professionali e di rapporto con la Città che il professor Siniscalco, indubbiamente, ha dimostrato di avere».

«In ogni caso – ha concluso Chiamparino- anche alla luce dei veti più o meno espliciti emersi in queste ultime settimane su altri candidati proposti dal Presidente della Compagnia sia per il Consiglio di Sorveglianza che per la Presidenza del Consiglio di Gestione della Banca, sembra prevalere una logica dettata da poteri forti e autoreferenziali, per i quali la politica è buona solo quando rafforza tale autoreferenzialità».

Enzo Ghigo, coordinatore regionale del Pdl e Gianfranco Morgando, segretario regionale del Pd, chiedono le dimissioni del vertice della fondazione. «La Compagnia ci ha fatto fare una figura da cioccolatai – dice Ghigo -. Spero che di questo fallimento qualcuno voglia assumersi le responsabilità che gli competono».

«I vertici della Compagnia di Sanpaolo dovranno assumersi le responsabilità di questa vicenda» gli fa eco Morgando.