Irap, affitti e Roma: non c’è un euro. Tassa aeroporti e Banca del Sud resuscitano

Pubblicato il 2 Dicembre 2009 - 18:02 OLTRE 6 MESI FA

cameraTramonto definitivo per il taglio dell’Irap, bocciato infatti l’emendamento della Lega che limitava lo “sconto” alle imprese con meno di 250 dipendenti. Rinvio a giorni migliori della tassazione fissa e contenuta al 20 per cento del reddito derivante dai canoni di affitto: la cosiddetta “cedolare secca” resta tra le buone intenzioni per il futuro. Stop anche a nuovi finanziamenti per Roma Capitale. Inammissibili gli emendamenti per le “zone franche” e cioè esentate da tasse, per la privatizzazione della Tirrenia, per i fondi al Turismo e per il taglio delle “poltroncine” nelle amministrazioni locali. Il motivo di tutti questi no è sempre lo stesso: “carenza di compensazione”, cioè di soldi freschi. Sono le “sentenze” della Commissione di Bilancio della Camera che sta esaminando la Finanziaria.

Rispunta invece la Banca del Sud che era stata invece precedentemente vittima di un accantonamento e passa la prima “dogana” parlamentare l’ipotesi di una tassa di tre euro per ogni biglietto aereo nel 2010 a vantaggio degli aeroporti a condizione che spendano questi soldi per investimenti nelle infrastrutture. Prosegue così il faticoso cammino della manovra politica del governo, stretta nella disponibilità dei soli fondi da scudo fiscale, circa 4 miliardi, nell’assenza di altri fondi e nelle richieste complessive da parte di partiti e ministeri pari a più di trenta miliardi.