Irpef sbloccata, cedolare secca al 20%, tassa di soggiorno al 5%: le “promesse” di Calderoli ai Comuni

Pubblicato il 25 Gennaio 2011 - 14:05 OLTRE 6 MESI FA

Il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli

ROMA – Irpef “comunale” sbloccata da subito, cedolare secca al 20%, tassa di soggiorno al 5%. Sarebbero queste le misure che il governo dovrebbe adottare nel decreto sul federalismo municipale. I provvedimenti sarebbero stati promessi dal ministro per la Semplificazione Normativa, Roberto Calderoli, ai rappresentati dei Comuni con cui si è incontrato il 24 gennaio. Come ha spiegato Eugenio Bruno sul Sole 24 Ore, Calderoli avrebbe accettato le modifiche proposte dagli esponenti dell’Anci.

Secondo quanto ha scritto Bruno la questione principale è quella che riguarda l’Irpef: “L’esponente leghista ha garantito l’intenzione di rendere di nuovo manovrabile l’addizionale comunale sull’imposta dei redditi, che è ferma dal 2008, in attesa di riformarla e accorparla più avanti alla compartecipazione al 2% che il decreto attuativo riconosce ai municipi”.

Ma i sindaci, che vorrebbero maggiori entrate per le casse comunali, hanno chiesto anche altre modifiche: “Sempre nell’ottica di garantire ai municipi gettiti certi nel passaggio dal vecchio al nuovo sistema l’esecutivo ha garantito che l’eventuale perdita di introiti dei tributi immobiliari (bollo, registro e ipotecario-catastale), su cui i comuni avranno una compartecipazione del 30%, sarà a carico dello Stato mentre verrà trasferito in periferia il possibile surplus. E rassicurazioni analoghe sono state fornite anche sulla perequazione”.

Bruno ha sottolineato che due delle maggiori preoccupazioni dei sindaci riguardavano cedolare secca e tassa di soggiorno, e anche su questi punti i rappresentanti dell’Anci avrebbero ricevuto rassicurazioni dal ministro: “A proposito della prima l’esecutivo avrebbe indicato nel 20% la quota della compartecipazione all’imposta sostitutiva sulle locazioni che andrà ai municipi; sul secondo punto, sembra passata la proposta Anci di consentire la sua introduzione non solo nei capoluoghi di provincia ma in tutti i centri dotati, secondo le regioni, di vocazione turistica. Il contributo imposto ai turisti sarà calcolato in percentuale (si pensa al 5%) per ogni notte d’albergo e modulato per categoria di struttura ricettiva, per periodo dell’anno e per tipologia di beneficiari (scolaresche, anziani, famiglie)”.