Istat: “Inflazione rallenta a gennaio, ma spesa rincara del 4%”

Pubblicato il 22 Febbraio 2012 - 10:32 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Il tasso d’inflazione annuo a gennaio segna un lieve rallentamento, passando al 3,2% dal 3,3% di dicembre. Lo rileva l’Istat nei dati definitivi che confermano le stime provvisorie, indicando un aumento dei prezzi su base mensile dello 0,3%. A gennaio il rincaro del cosiddetto carrello della spesa, cioe’i prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza (dal cibo ai carburanti), e’ del 4,2% su base annua, un rialzo ben superiore al tasso d’inflazione (3,2%). Secondo i dati Istat, che confermano le stime provvisorie, su base mensile la crescita e’ dello 0,8%, ai massimi da un anno. A gennaio la benzina aumenta del 17,4% (dal +15,8% di dicembre) su base annua e del 4,9% su base mensile. Lo rileva l’Istat nei dati definitivi sull’inflazione di gennaio, aggiungendo che il prezzo del gasolio per i mezzi di trasporto sale del 25,2% in termini tendenziali (dal 24,3% di dicembre), il rialzo piu’ alto dal luglio del 2008, e del 4,7% sul piano congiunturale.

L’inflazione acquisita per il 2012 e’ pari all’1,6%, quella di fondo, calcolata al netto dei beni energetici e degli alimentari freschi, scende al 2,3% dal 2,4% di dicembre 2011, mentre al netto dei soli beni energetici, il tasso di crescita tendenziale dell’indice dei prezzi al consumo scende al 2,2% (era +2,3% a dicembre). Il rallentamento dell’inflazione, spiega l’Istat, deriva dal lieve aumento del tasso di crescita tendenziale dei prezzi dei beni (+3,9%, dal +3,8% di dicembre 2011), piu’ che compensato dal calo di quello dei servizi (+2,3%, dal +2,5% del mese precedente). Come conseguenza di tali andamenti, il differenziale inflazionistico tra beni e servizi aumenta di tre decimi di punto rispetto al mese di dicembre. Dal punto di vista settoriale, il piu’ rilevante effetto di sostegno alla dinamica congiunturale dell’indice generale deriva dai beni energetici regolamentati (+3,9%) e da quelli non regolamentati (+4,0%).

Quanto all’indice armonizzato dei prezzi al consumo per i Paesii dell’Unione europea (Ipca) diminuisce dell’1,8% su base mensile, (il ribasso piu’ forte dall’inizio della rilevazione , ovvero dal 2011) e aumenta del 3,4% su base annua, in decelerazione di tre decimi di punto percentuale rispetto a dicembre 2011 (+3,7%). Anche in questo caso si confermano le stime preliminari. A riguardo, l’Istituto ricorda che l’Ipca tiene conto anche delle riduzioni temporanee di prezzo (saldi e promozioni), cio’ puo’ determinare in alcuni mesi dell’anno (e gennaio e’ uno di questi) andamenti congiunturali significativamente diversi da quelli dell’indice Nic.

Su base annua i maggiori tassi di crescita interessano l’abitazione, acqua, elettricita’ e combustibili (+7,4%), i trasporti (+7,3%) e le bevande alcoliche e tabacchi (+6,1%). Quelli piu’ contenuti riguardano i servizi sanitari e spese per la salute (+0,1%) e la ricreazione, spettacoli e cultura (+0,4%). I prezzi delle comunicazioni risultano in flessione dell’1,8%.    A livello territoriale, Potenza (+5,0%), L’Aquila e Venezia (per entrambe +4,0%) sono le citta’ capoluogo di regione in cui i prezzi a gennaio 2012 registrano gli aumenti piu’ elevati su base annua. Lo rileva l’Istat nei dati definitivi sull’inflazione nel mese scorso. Le variazioni piu’ moderate riguardano, invece, Ancona e Firenze (per entrambe +2,7%).

I prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza a dicembre avevano raggiunto un livello lievemente piu’ alto (+4,3%), mettendo a segno il rialzo maggiore dall’ottobre del 2008. Ma nonostante il lieve rallentamento di gennaio la forbice rispetto al tasso d’inflazione complessivo non si restringe, rimanendo pari a un punto percentuale.     Fra i rialzi che pesano sui portafogli delle famiglie ci sono, infatti, proprio i rincari di prodotti che si consumano quotidianamente come caffe’ (+16,5% tendenziale) e zucchero (+15,9%). E a gennaio non frenano la corsa neppure i carburanti e in generale tutto il comparto dell’energia: l’energia elettrica sale del 5% su base mensile e dell’11,2% su base annua (dal +5,1% di dicembre); il gas naturale aumenta del 3,3% in termini congiunturali e del 16,0% in termini tendenziali (dal +13,2% di dicembre).