Istat: “Italia più povera, più inquinata, più violenta e senza lavoro”

Pubblicato il 22 Gennaio 2013 - 18:25| Aggiornato il 16 Maggio 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Più povera, più violenta, più inquinata e senza lavoro: è l’Italia disegnata nel rapporto annuale dell’Istat. Un Paese in cui otto milioni di persone, il 13,6% della popolazione totale, sono povere. 

Le famiglie povere “relativamente” erano, appunto, 8,2 milioni. Quelle in una condizione di povertà assoluta, cioè ancora peggio, 3,4 milioni.

Mancano i soldi e pure il lavoro: solo il 61,2% degli italiani tra i 20 e i 64 anni lavorano. Solo Ungheria e Grecia hanno tassi di occupazione inferiori in Europa. E il tasso cala per quanto riguarda l‘occupazione femminile: il 49,9%.

Alto anche il numero di italiani che non hanno un lavoro e hanno pure smesso di cercarlo: i cosiddetti “inattivi” tra i 15 e i 64 anni sono il 37,9%. Peggio di noi solo Malta.

Tra chi un lavoro ce l’ha sono ancora molti quelli che lavorano in nero: il 12,2% nelle regioni del Sud, contro la metà delle regioni del Nord.

Quasi due giovani italiani su dieci abbandonano la scuola superiore prima del diploma. Nemmeno la metà degli italiani legge un libro all’anno: solo il 46%.

Come se non bastasse aumentano gli omicidi, le rapine e i furti. Così come aumenta l’inquinamento. Crescono le emissioni di CO2, che fanno allontanare l’Italia dagli obiettivi del Protocollo di Kyoto. Tre famiglie su dieci lamentano problemi legati all’inquinamento dell’aria.