Istat: italiani poveri, ma pieni di macchine

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Febbraio 2014 - 15:44| Aggiornato il 6 Marzo 2015 OLTRE 6 MESI FA
Istat: italiani poveri, ma pieni di macchine

Rapporto Istat “Noi Italia”

ROMA – Italiani poveri, ma pieni di macchine: sono i dati in apparente contraddizione fra loro che emergono dal rapporto “Noi Italia” dell’Istat.

Rapporto che fa notare come una famiglia italiana su quattro sia in condizioni di disagio economico. È un indice che dal 2011 è cresciuto del 22,3%. Si tratta del 24,9% delle famiglie, ovvero 15 milioni di italiani in 6,3 milioni di nuclei familiari che sono in una situazione di “deprivazione”. Cioè presenta almeno tre dei nove “indici di disagio”, fra i quali l’incapacità di sostenere spese impreviste, gli arretrati nei pagamenti o un pasto proteico ogni 2 giorni.

“al Sud la percentuale sale al 41% (in crescita dal 37,6% del 2011) mentre nel Nord Est è limitata al 13,5% (in calo dal 15,2%). Nel Centro nel 2012 si è registrato una crescita delle situazioni di disagio con le famiglie in queste condizioni passate dal 18,6% al 21,6%. Nel Nord Ovest sono il 17,2% in crescita di due punti percentuali.

Nel 2012, il 24,9% delle famiglie residenti in Italia presenta almeno tre indici di difficoltà (il 14,4% nel caso di quattro o più e quindi con una situazione di grave deprivazione) con differenze marcate tra i diversi indicatori: solo il 2,4% delle famiglie dichiara di non potersi permettere l’acquisto di una lavatrice, un televisore a colori, un telefono o un’automobile, mentre sono il 50,5% del totale quelle che non possono permettersi una settimana di vacanza lontano da casa. Circa il 22% delle famiglie dichiara di non riuscire a riscaldare adeguatamente l’abitazione e il 17,5% di non potersi permettere un pasto adeguato almeno ogni due giorni. Circa l’11 per cento delle famiglie residenti è rimasto in arretrato con almeno un pagamento tra mutuo, affitto, bollette o debiti diversi dal mutuo e il 42,9% non riuscirebbe ad affrontare una spesa imprevista di 800 euro. Il panorama regionale mette in evidenza il forte svantaggio dell’Italia meridionale e insulare, con valori in alcuni casi più che doppi rispetto alla media nazionale. Le situazioni più gravi si registrano tra le famiglie residenti in Sicilia (53,2%)”.

Ma nello stesso rapporto Istat c’è scritto che siamo tra i Paesi con più macchine al mondo: con 62 auto ogni 100 abitanti in Europa siamo secondi solo al Lussemburgo.

“Il numero di autovetture ogni mille abitanti (tasso di motorizzazione) – scrive l’Istat – se da un lato rappresenta un indicatore positivamente associato allo standard di vita di un paese, dall’altro consente di misurare l’impatto negativo sulla congestione del sistema viario riconducibile soprattutto alla densità delle autovetture presenti.

Il tasso di motorizzazione in Italia è passato da circa 501 autovetture ogni mille abitanti nel 1991 a circa 621 nel 2012, uno dei tassi più alti del mondo e il secondo nell’Ue27. Su cento autovetture in circolazione nel nostro Paese nel 2012, 12 sono in classe Euro 5, 34 in classe Euro 4, 20 in classe Euro 3, 17 in Euro 2, cinque in classe Euro 1 e le rimanenti 12 in classe Euro 0″.

Poveri, ma ipermotorizzati. Come si spiega? Con un altro record italiano, l’evasione fiscale e l’economia sommersa.

Incidenti stradali, occupazione, competitività, sanità, istruzione, agroalimentare, digitalizzazione: vai alla pagina successiva e leggi il testo completo del rapporto “Noi Italia” dell’Istat