Istat, calano risparmio e potere d’acquisto delle famiglie

Pubblicato il 8 Aprile 2011 - 10:22 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Nel 2010 la propensione al risparmio delle famiglie, definita dal rapporto tra il risparmio lordo delle famiglie e il loro reddito disponibile, si è attestata al 12,1%, registrando una diminuzione di 1,3 punti percentuali rispetto all’anno precedente. In particolare, nel quarto trimestre la propensione al risparmio delle famiglie, calcolata sui dati destagionalizzati, è stata pari al 12,4%, superiore di 0,5 punti percentuali rispetto al trimestre precedente, ma inferiore di 0,8 punti percentuali rispetto al corrispondente trimestre del 2009.

Nello stesso anno il potere d’acquisto delle famiglie, cioè il reddito disponibile delle famiglie in termini reali, è calato dello 0,6% su base annua. L’attuale riduzione segue la forte contrazione registrata nel 2009: -3,1% di potere d’acquisto. Tuttavia, negli ultimi mesi del 2010 c’è stato qualche segnale di recupero. Nel quarto trimestre il potere d’acquisto è salito, infatti, dello 0,8% rispetto al trimestre precedente, tornando, fa sapere sempre l’Istat, sui livelli registrati alla fine del 2009. Anche se a livello tendenziale resta lo stallo, con l’Istituto segna una variazione nulla.

Va meglio il reddito delle famiglie italiane, che nel 2010 ha registrato un aumento dello 0,9% su base annua dopo la caduta segnata nell’anno precedente. E’ quanto rileva l’Istat precisando che si tratta del reddito lordo disponibile, ovvero l’ammontare di risorse correnti destinate al consumo e al risparmio.

Aumentata lo scorso anno anche la spesa delle famiglie per consumi finali, cresciuta, rispetto al 2009, del 2,5%. Nella media dello scorso anno, quindi, la riduzione della propensione al consumo degli italiani deriva da un rialzo delle uscite superiore a quello segnato dal reddito lordo disponibile (+0,9%).

Nello stesso anno la quota di profitto delle società non finanziarie, data dal rapporto tra il risultato lordo di gestione e il valore aggiunto lordo a prezzi base, si è attestata al 41,5%, 0,5 punti percentuali in più rispetto al 2009. Lo comunica l’Istat, spiegando che la lieve ripresa riguarda il comparto di tutte le società di persone e di capitale e le imprese individuali con oltre 5 addetti che svolgono la loro attività nei settori diversi da quelli finanziari.