Italia ingovernabile, Borsa a picco, spread pazzo: vertice d’emergenza a Palazzo Chigi

Pubblicato il 26 Febbraio 2013 - 08:56| Aggiornato il 6 Agosto 2022 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – L’Italia è ingovernabile, lo spread torna a “impazzire” e la Borsa di Milano affonda tra sospensioni  dei titoli bancari e crolli. Intanto la Consob ha vietato le vendite allo scoperto in Borsa sui titoli di Intesa Sanpaolo. Il provvedimento è  in vigore il 26 febbraio, a partire dalle ore 12.15, e per tutta la seduta del 27 febbraio. E intanto un vertice d’emergenza tra il governo e la Banca d’Italia è stato indetto a Palazzo Chigi.

Ad appena una mezzora dall’apertura dei mercati lo spread è aumentato di 54 punti, per poi iniziare a scendere nelle seguenti contrattazioni. Il differenziale tra i Btp ed i Bund si prepara ad un’andamento altalenante nella giornata di mercato del 26 febbraio, mentre la Borsa di Milano apre in ribasso e crolla a -5% dopo le prime contrattazioni, per poi ridurre il calo.

Il premier Mario Monti, il ministro dell’Economia Vittorio Grilli, il ministro degli Affari europei Enzo Moavero Milanesi e il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco si sono riuniti a Palazzo Chigi intorno alle 13 del 26 febbraio per una ”consultazione”, riferiscono fonti di governo, relativa all’evoluzione della situazione sui mercati borsistici e dei titoli di Stato.

I timori per l’Italia del post-elezioni però fanno crollare i mercati mondiali, con l’Europa e le borse asiatiche e americane in rosso.

Estrema preoccupazione” per la risposta dei mercati alle elezioni in Italia è stata espressa dal ministro degli esteri spagnolo Jose Manuel Garcia Margallo, che ha definito i risultati ”un salto nel nulla che non fa prevedere niente di buono per l’Italia e per l’Europa”.

In deciso aumento il rischio debito dell’Italia misurato dai credit default swaps (cds) sulla scia dell’esito elettorale. Sugli schermi Bloomberg, i cds sono saliti di 43 punti base a quota 293 punti, segnando il rialzo più forte da dicembre 2011.

Nell’asta di Bot a 6 mesi della mattina del 26 febbraio il Tesoro ha assegnato tutti gli 8,75 miliardi di titoli, ma con tassi in volata oltre l’1% sulla scia dell’esito elettorale. Il rendimento medio è salito all’1,237% dallo 0,731% dell’asta di gennaio. La domanda è stata di 1,44 volte l’importo offerto, in calo da 1,65 del mese scorso.

E’ iniziata a palazzo Chigi la riunione fra il premier Mario Monti,

PIAZZA AFFARI – Alle 9.30 l’indice Ftse Mib di Piazza Affari cede il 4,49%. Crollano i titoli bancari con Intesa sospesa (-10% il prezzo teorico), Mps che cede il 9,2%, Ubi e Banco Popolare il 7,4%, Unicredit il 7%. In profondo rosso anche gli altri titoli: Generali perde il 5,7%, Finmeccanica il 4,8%, Fiat ed Enel il 4,6%. Ancora congelate Mediaset, Telecom e Bpm.

Alle ore 10 del 26 febbraio la Borsa recupera, ma rimane in negativo. Gli istituti di credito, i cui bilanci sono pieni di miliardi di euro di titoli di debito italiani, guidano i ribassi di Borsa: Intesa cede il 7,3%, Mps il 7%, Ubi Banca e Unicredit il 6,9%. Per Citi ”la volatilità sugli spread e la mancanza di riforme a favore della crescita continuerà a impattare negativamente sulle banche italiane”.

Alle ore 11.50 Milano amplia, ma non in modo deciso, le perdite dopo l’asta dei Bot. Il Ftse Mib cede il 4,3% con le banche nel mirino: Intesa affonda (-9,29%) insieme a Unicredit (-8,07%), Mediolanum (-7,92%), il Banco Popolare (-7,73%) e Mediobanca (-7,23%).

Alle ore 12.30 nuovo scivolone a Piazza Affari in un mercato super volatile. Il Ftse Mib è sceso di oltre il 5% per pochi istanti e ora cede il 4,8% con una nuova raffica di sospensioni al ribasso: Intesa, Mediolanum, Bper e A2a.

SPREAD PAZZO – Lunedì 25 febbraio, subito dopo il week end elettorale, il differenziale tra i titoli di Stato italiani e tedeschi ha chiuso in rialzo a 293 punti. Il tasso di interesse aveva raggiunto il 4,48%.

Alle ore 8.30 del 26 febbraio lo spread promette di tornare l’incubo dei mercati italiani. Dopo aver aperto a 300 punti, in rialzo di 7, in mezzora di contrattazioni lo spread ha raggiunto quota 347 punti. I tassi sono aumentati dal 4,79% al 4,92%. Lo spread tra i Andamento stabile per lo spread Btp-Bund dopo l’asta di Bot a sei mesi, che ha fatto segnare un notevole innalzamento del rendimento offerto. Il differenziale fra i decennali resta in area 330 punti (a quota 329,8) con il rendimento al 4,77%. In flessione, dopo il picco a 410 punti, lo spread fra Bonos e Bund, a quota 378 punti. schizza a 405 trainato dallo spread italiano.

Alle ore 9 lo spread ripiega a 334 punti base dopo essersi allargata fino a 348 punti in avvio di seduta. Il tasso sul decennale del Tesoro è al 4,82%. 

Alle ore 10 lo spread viaggia in calo: il differenziale tra i due titoli scende a 320 punti base col tasso sul decennale al 4,69%.

Alle ore 11 Riprende la corsa al rialzo lo spread tra il Btp e il Bund tedesco in vista dell’asta Bot a sei mesi. Il differenziale tra i due titoli sale a 330 punti base da 319. Il tasso del decennale e’ in crescita al 4,78%.

Alle ore 11.50 andamento stabile per lo spread Btp-Bund dopo l’asta di Bot a sei mesi, che ha fatto segnare un notevole innalzamento del rendimento offerto. Il differenziale fra i decennali resta in area 330 punti (a quota 329,8) con il rendimento al 4,77%. In flessione, dopo il picco a 410 punti, lo spread fra Bonos e Bund, a quota 378 punti.

Alle ore 13.10 lo spread tra il Btp decennale e il Bund tedesco è stabile a 330 punti base. Il tasso sul titolo del Tesoro è al 4,77%.

BORSE MONDIALI IN CALO – Il timore dell’instabilità di governo dopo le elezioni politiche in Italia ha portato instabilità anche tra i mercati mondiali e preoccupa l’EuropaLa Borsa di Tokyo termina gli scambi con un netto calo del 2,26%, a ridosso dei minimi infraday.

Hong Kong cede lo 0,98%, Sydney e le borse cinesi cedono oltre un punto percentuale. Male i future su Londra (-1,6%), poco variati quelli su Wall Street. Euro in calo sui mercati: la moneta unica quota contro il dollaro a 1,3053 dopo aver toccato in seduta i minimi delle ultime sei settimane (1,3039) ma cede anche contro il franco svizzero (1,2139) e lo yen (120,11).

Alle ore 11.50 affonda Piazza Affari e scuote le borse del resto del Continente sui timori di un contagio. La più penalizzata è Madrid (-2,6%), male Parigi (-2,1%) e Francoforte (-1,9%).

LE REAZIONI – ”L’Italia è nella merda, va molto male”. Non ha mezzi termini, Daniel Cohn-Bendit, capogruppo dei Verdi al Parlamento europeo. Sconcertato dal successo di Beppe Grillo, che avvicina a Mussolini e dalla tenuta del centro-destra. ”La situazione è molto difficile, domani lo spread andrà alle stelle”, aveva detto la sera del 25 febbraio il franco-tedesco.”E’ giusto dire che sono state punite le politiche d’austerità, ma ora che succede? Grillo darà mille euro a testa a tutti? E Berlusconi restituirà l’Imu?”.

Nella campagna elettorale, per Cohn-Bendit, ”hanno sbagliato sia la destra, sia la sinistra, ma hanno sbagliato anche gli elettori che non hanno trovato la chiave ed ora l’Italia è in una situazione molto difficile”. Per l’ex leader del Maggio ’68, il risultato non è giustificato neppure dal rigetto per le politiche di austerità europee: ”L’Italia con la destra è andata male anche quando non c’era l’austerity. E se anche il rigetto è giusto, direi che l’Italia ha già fatto un’esperienza di rigetto: con Mussolini. Che funzionamento della democrazia ha in testa Grillo? O entra in politica o fa il Duce da fuori, come il capo degli islamici in Tunisia”.

Differente il punto di vista di Silvio Berlusconi, che dichiara: “Smettiamola con lo spread. Lasciamolo stare”. Per il leader del Pdl le elezioni non influenzano i mercati: ”No assolutamente. I mercati vanno per la loro strada. Sono indipendenti e anche un po’ matti”, rileva. 

Berlusconi spiega: “Abbiamo vissuto felicemente per anni senza preoccuparci dello spread, che è una invenzione di due anni fa. Lasciamolo stare. Va bene calcolare gli interessi che il Tesoro paga, ma non confrontiamoci sempre comunque con la Germania. Non ha importanza. Ne abbiamo fatto sempre a meno. Continuiamo a farlo. Non esiste”, conclude il leader del Pdl.