Terzo trimestre in negativo: l’Italia è in recessione

Pubblicato il 21 Dicembre 2011 - 10:31 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – L’Italia è in recessione: il prodotto interno lordo è in negativo anche nel terzo trimestre del 2011, secondo quanto certifica l’Istat, con un calo dello 0,2 per cento.

Nel terzo trimestre 2011 ”tutte le componenti della domanda interna sono risultate in diminuzione”, riferisce l’Istat. Le importazioni si sono ridotte dell’1,1 per cento, le esportazioni sono cresciute dell’1,6 per cento. Il terzo trimestre 2011 ha avuto due giornate lavorative in più rispetto al trimestre precedente e una giornata lavorativa in meno del terzo trimestre 2010.

La crescita acquisita per il 2011 è pari allo 0,5 per cento, risultato che si otterrebbe se nel quarto trimestre la variazione congiunturale fosse nulla.

L’Istat ha rivisto al ribasso i dati sul prodotto interno lordo nei primi due trimestri del 2011. La crescita tendenziale, cioè rispetto al trimestre corrispondente del 2010, del primo trimestre di quest’anno è stata rivista da +1 per cento a +0,8 per cento, mentre quella del secondo trimestre passa da +0,8 per cento a +0,7 per cento.

Restano invece invariati i dati sulla crescita congiunturale, cioè rispetto al trimestre precedente: +0,1 per cento nel primo trimestre 2011 e +0,3 per cento nel secondo trimestre.

Nel terzo trimestre del 2011 la spesa delle famiglie residenti, rispetto al periodo aprile-giugno di quest’anno, è diminuita dello 0,2 per cento, quella della Pubblica Amministrazione e delle Istituzioni Sociali Private dello 0,6 per cento.

Rispetto al trimestre precedente si registra una contrazione anche degli investimenti (-0,8 per cento), determinata da una flessione dell’1,2 per cento di quelli in costruzioni e del 4,9 per cento degli investimenti in mezzi di trasporto, mentre la spesa per macchine, attrezzature e altri prodotti è aumentata dello 0,5 per cento.

Per quanto riguarda invece la spesa delle famiglie sul territorio nazionale, in un anno, dal terzo trimestre 2010 al terzo trimestre 2011, si è registrato, complessivamente, un aumento dello 0,3 per cento: gli acquisti di servizi sono cresciuti dell’1,6 per cento, quelli di beni durevoli dello 0,4 per cento, mentre i consumi di beni non durevoli hanno mostrato un forte calo (-0,8 per cento).

Sempre su base tendenziale, gli investimenti fissi lordi hanno segnato una diminuzione del 2,0%. In particolare, si registra una flessione degli investimenti in mezzi di trasporto (-9,6 per cento) e in costruzioni (-3,2 per cento), mentre è aumentata la spesa in macchinari e altri prodotti (+1,4 per cento).

Nel terzo trimestre del 2011 si rilevano andamenti congiunturali negativi del valore aggiunto dell’agricoltura (-0,9 per cento), dell‘industria (-0,1 per cento) e delle altre attività dei servizi (-0,3 per cento). Il valore aggiunto del settore del credito, assicurazioni, attività immobiliari e servizi professionali è cresciuto dello 0,2 per cento, mentre il valore aggiunto degli altri settori è rimasto stazionario.

A livello mondiale, nel terzo trimestre 2011 il prodotto interno lordo è aumentato in termini congiunturali dell’1,5 per cento in Giappone, dello 0,5 per cento negli Stati Uniti, in Germania e nel Regno Unito, dello 0,4 per cento in Francia. In termini tendenziali, nel raffronto cioè con il terzo trimestre 2010, il Pil è aumentato del 2,6 per cento in Germania, dell’1,6 per cento in Francia, dell’1,5 per cento negli Stati Uniti e dello 0,5 per cento nel Regno Unito. In Giappone ha subito una flessione dello 0,2 per cento.

Nel complesso dell’area Euro il Pil è aumentato in termini congiunturali dello 0,2 per cento. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente la crescita è stata pari all’1,4 per cento.

L’Abi prevede anche per il 2012 un ”quadro recessivo” e una situazione di sostanziale stagnazione per il 2013. La crescita del Pil italiano non supererà lo 0,6 per cento nel 2011, perderà lo 0,7 per cento nel 2013 e recupererà allo 0,2 per cento nel 2013. Il decreto Salva-Italia influirà con una riduzione della crescita di quattro decimi tra 2012 e 2013.