Italiani evasori: “Siamo secondi al mondo”

Pubblicato il 4 Ottobre 2011 - 17:49| Aggiornato il 26 Ottobre 2012 OLTRE 6 MESI FA

BARI, 04 OTT – “L’Italia è il secondo Paese al mondo, dopo la Grecia, per evasione fiscale. Non è un primato che possiamo gloriarci di avere: parliamo di 250-300 miliardi di imponibili evasi, da 100 a 150 miliardi, cioè l’intera spesa sanitaria di questo Paese, sono sottratti a imposizione. Non è possibile che sia così”. Lo ha sottolineato, oggi a Bari, il presidente del consiglio nazionale dei commercialisti, Claudio Siciliotti, secondo il quale “se solo noi riproducessimo i livelli di evasione dei Paesi civili, recupereremmo risorse per lo sviluppo”.

Per Siciliotti, “l’evasione non è soltanto una piaga sociale: l’evasione altera la concorrenza fra le imprese e favorisce il nanismo imprenditoriale”. “Questo – ha aggiunto – è il Paese di mobilieri che però non ha creato l’Ikea. È il Paese di persone che vivono di turismo e non hanno creato le grandi compagnie alberghiere. è un Paese di tessuti e artigiani ma che non ha ‘H&M’ e ‘Zara”‘. “L’evasione fiscale – ha ribadito – va combattuta senza se e senza ma, riducendo la soglia di tracciabilità del contante, incrociando dati reddituali e patrimoniali, combattendo i paradisi fiscali”.

“La nostra – ha concluso – è una categoria che non protegge gli evasori, al di là di qualche piccolo caso che va punito. Ma noi riteniamo che l’evasione fiscale sia una palla al piede di questo Paese”.