Usa, lezione all’Italia sull’Iva: giù la benzina, su le vendite al dettaglio

Pubblicato il 22 Maggio 2013 - 13:02 OLTRE 6 MESI FA
Usa: giù il gas auto, su le vendite al dettaglio. Lezione all'Italia sull'Iva

Usa: giù il gas auto, su le vendite al dettaglio. Lezione all’Italia sull’Iva

ROMA – Usa: giù la benzina, su le vendite al dettaglio. Lezione all’Italia sull’Iva. Gli ultimi dati sull’economia americana, i fatturati delle vendite al dettaglio (retail sales) di aprile, mostrano una piccola impennata in corrispondenza con la contestuale diminuzione dei prezzi della benzina nelle stazioni di servizio. Il piccolo 0,1% positivo recupera però il -0,6% di marzo: la differenza la fa il costo del carburante (che infatti incide sulle vendite in negativo per lo 0,1% portando il beneficio sugli altri consumi allo 0,7% reale).

Questo dimostra una relazione diretta tra i prezzi dei carburanti e i consumi: l’andamento del “retail sales core” (che esclude carburanti, auto e forniture edilizie) è il più osservato dagli economisti perché è uno dei pochi indicatori veramente affidabili a dispetto della volatilità di altre categorie interpretative. La ripresa dei consumi appare più robusta, solo le vendite nei negozi di abbigliamento è salita di 1,2 punti percentuali.

La notizia può essere utile al caso italiano dove recessione e crisi dei consumi resistono, anche e soprattutto per l’elevato coso del carburante e che sta mettendo in ginocchio i gestori, che vedono assottigliarsi i propri margini mentre lo Stato, nel periodo 2010-2012, tramite la leva fiscale, ha fatto salvi i suoi introiti. Tuttavia, la crisi è giunta anche le casse dello Stato che nei primi due mesi del 2013 vede il gettito fiscale da accisa e Iva ridotto di 66 milioni di euro per la benzina e di quasi 73 milioni sul gasolio, per un totale di 138 milioni di euro.

Il peggioramento delle entrate fiscali da carburanti nel primo bimestre dell’anno, dovrebbe far riflettere il governo sul da farsi: se non riportare il prelievo nella media europea, almeno scongiurare il previsto aumento dell’Iva (dal 21 al 22%). Il carburante, se accessibile, è il moltiplicatore nella crescita degli altri consumi.