Iva: tic-tac…23 mld a dicembre. Chi prende gli 80 euro non ci conti più tanto

Iva: tic-tac...23 mld a dicembre 2019. Chi prende gli 80 euro non ci conti più tanto
Iva: tic-tac…23 mld a dicembre. Chi prende gli 80 euro non ci conti più tanto (nella foto Ansa, Tria, Conte, Di Maio e Salvini)

ROMA – Iva, da come la raccontano (e da come riescono ad essere creduti) ci sono sparsi qua e là sul pianeta dei cattivoni che vogliono aumentare l’Iva pagata dagli italiani. Concentrazioni di cattivoni a Bruxelles, leggi Ue, e anche a Parigi e Berlino. E ovviamente nel Fmi e nell’Ocse, e nell’Onu e in Bankitalia e anzi in tutte le banche. Per puro sadismo, economico e non solo, questi cattivoni variamente consorziati tra loro tramano e premono per un aumento delle aliquote Iva italiane, mica quelle a casa loro. Contro di loro il fiero no pasaran, la diga eroica e inespugnabile del governo italiano, la indomabile resistenza all’oltraggio guidata da Salvini e Di Maio.

La raccontano così e in molti ci credono, anzi a molti piace moltissimo crederla una storia così. Peccato sia una storia falsa, tutta e solo falsa. Chi lo dice che è falsa? Lo dice, c’è scritto nero su bianco, la legge di Bilancio 2019 votata dal Parlamento e voluta dal governo italiano. Sì, il governo di Salvini e Di Maio, sì, il Parlamento ha maggioranza M5S-Lega. Aumenteremo l’Iva c’è scritto in quella legge, firmato Conte, Di Maio, Salvini. L’hanno scritto loro, hanno firmato loro la cambiale Iva in scadenza a dicembre. L’hanno fatto per poter spendere (a debito) per quota 100 pensioni e per il reddito di cittadinanza. Sono stati Salvini e Di Maio a mettere nella loro legge l’aumento dell’Iva e ora vanno ogni giorno dicendo da settimane e mesi che mai e poi mai aumenteranno l’Iva. Lo fanno fingendosi vittime di una sorta di tentata estorsione che viene dall’internazionale dei cattivoni. Finzione, purissima e totale finzione. Per toccare con mano l’evidenza della finzione basterebbe leggere la legge di Bilancio voluta e votata dal governo Di Maio-Salvini. Ma interessa davvero l’evidenza? Di certo la finzione ha più estimatori e votanti.

Finzione… non è finzione la cambiale Iva. Tic-tac, tic-tac: il tempo scorre e la cambiale scade a dicembre, tra soli sei mesi ormai. Un tic-tac da 23 miliardi (23 miliardi nel 2020, altri nel 2021). Miliardi 23 da aumento dell’Iva: questo c’è scritto nella legge firmata Lega-M5S. Ma Lega e M5S non vogliono e non possono tenere fede alla loro legge di bilancio, rispondono a quella che è per loro una legge superiore: quella elettorale. Se aumentano l’Iva perdono voti. Quindi l’Iva non la possono aumentare. Però la cambiale sottoscritta il governo la deve pagare. Magari non con l’Iva.

E con cosa allora pagarla questa cambiale da 23 miliardi? Una prima, abbozzata ma concreta risposta: con gli 80 euro in busta paga, con i circa mille euro l’anno che gli stipendi e i salari medio bassi percepiscono dai tempi del governo Renzi. Chi prende gli 80 euro a fine mese dal 2020 non ci faccia più tanto conto. Gli 80 euro potrebbero sparire. Tutti insieme infatti gli 80 euro fanno 10/11 miliardi. Pare da Quota 100 e Reddito cittadinanza se ne possano risparmiare circa tre di miliardi rispetto alla spesa prevista (ma Di Maio si è già speso almeno nelle intenzioni anche il risparmio). Fanno 13/14 miliardi con cui andare da chi ci presta i soldi e da chi garantisce sulla nostra moneta e solvibilità e dire: bastano 13/14 invece di 23, ci fate lo sconto?

Vantaggio collaterale: quegli 80 euro portano al firma di Matteo Renzi, quindi sono roba del demonio o giù di lì.

Danno collaterale: basterà dire che erano roba sbagliata di Renzi per convincere chi li prendeva gli 80 euro che è cosa buona e giusta non averli più nello stipendio? Finisce che qualcuno si innervosisce. Anche se gliela incarteranno con la flat tax che abbassa l’aliquota Irpef…ma taglia detrazioni e deduzioni. Finisce che qualcuno si innervosisce, anche se gli racconteranno la storia che sono stati i cattivoni, l’internazionale dei cattivoni…    

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