Jobs act (testo): tempo indeterminato più conveniente. Art. 18 non citato

di Redazione Blitz
Pubblicato il 8 Ottobre 2014 - 13:17 OLTRE 6 MESI FA
Jobs act (testo): tempo indeterminato più conveniente. Art. 18 non citato

Jobs act (testo): tempo indeterminato più conveniente. Art. 18 non citato

ROMA – Jobs act (testo): tempo indeterminato più conveniente. Art. 18 non citato. “L’articolo 18 non è l’alfa e l’omega della nostra riflessione. Io rispetto tutte le considerazioni ma credo siano forse state eccessive in senso positivo e negativo. Si tratta di un argomento rilevante ma meno decisivo” ha ribadito in aula al Senato oggi, nel giorno della fiducia al jobs act. Fatto sta che, leggendo il testo del maxi-emendamento che circola non ufficialmente (ne danno conto anche Stampa e Repubblica) accenni specifici sui licenziamenti non ce ne sono.

Si legge invece al primo comma dell’articolo 4 della delega che il governo si impegna nell’opera di “razionalizzazione e semplificazione delle procedure, anche mediante abrogazione di norme, connessi con la costituzione e la gestione dei rapporti di lavoro”. Laddove con la parola “abrogazione” si intende la possibilità cancellare l’articolo 18 pur non citandolo. Nel testo della delega (oggi si vota la fiducia sulla delega non sul jobs act) questi i punti qualificanti:

Sgravi per le assunzioni a tempo indeterminato: il principio è quello di promuovere il contratto a tempo indeterminato “come forma privilegiata di contratto di lavoro rendendolo più conveniente rispetto agli altri tipi di contratto in termini di oneri diretti e indiretti”.

Sì alla revisione delle mansioni del lavoratore in caso di riorganizzazione, ristrutturazione o conversione aziendale, per “la tutela del posto di lavoro, della professionalità e delle condizioni di vita ed economiche, prevedendo limiti alla modifica dell’inquadramento”.

Sfoltire, e quindi anche cancellare, le numerose forme contrattuali previste a oggi. L’obiettivo è “semplificare, modificare, superare” le forme contrattuali che non siano più coerenti con il “tessuto occupazionale e il contesto produttivo”.

Tra gli altri provvedimenti inclusi nel testo della delega troviamo la sperimentazione del salario minimo; l’estensione del sussidio di disoccupazione a tutti, compresi i co.co.co.; la revisione di tutti gli ammortizzatori sociali; le nuove tutele per la maternità e la riforma delle politiche attive.