John Elkann? Per il suo prof, “uno studente modello”

Pubblicato il 20 Aprile 2010 - 19:39 OLTRE 6 MESI FA

John Elkann

John Elkann? Uno studente modello. Lo definisce così il suo professore di ingegneria gestionale al Politecnico di Torino, che lo ricorda come uno studente ai primi banchi “sempre puntuale, educatissimo”.

Sergio Rossetto è presidente della IV facoltà di Ingegneria al Politecnico di Torino e negli anni ’94-’95 aveva tra i suoi allievi John Elkann, il futuro presidente di Fiat. “Era un giovane di un’educazione notevolissima e questo già lo distingueva, anche se allora i giovani erano più educati di adesso” commenta il professore.

Il suo arrivo in facoltà non passò sotto silenzio: “Aveva fatto notizia – ricorda Rossetto – che un componente della famiglia Agnelli venisse da noi, al Politecnico di Torino. Gli va riconosciuto il merito che uno come lui che, in fondo, proveniva da esperienze all’estero, conoscesse alla perfezione le lingue straniere, si iscrivesse da noi come un qualsiasi altro studente”.

E lui, il futuro presidente Fiat, incurante del clamore, si comportò davvero come “un qualsiasi altro studente. Era sempre puntuale, si impegnava nello studio, non si appartava dai suoi compagni di corso. “Durante le esercitazioni – dice Rossetto – passavo tra i banchi e lui, come molti, chiedeva suggerimenti, spiegazioni. Era assiduo alle lezioni, preparato agli esami”.

Anche sul piano delle relazioni umane il John Elkann universitario era tutt’altro che altezzoso, arrogante, “anzi non è proprio questo il ritratto che ne darei – aggiunge il docente – lo so bene perché la moglie di uno dei miei figli era nel suo stesso corso. Posso testimoniare con assoluta certezza che le sue amicizie non erano condizionate dal censo. Ovviamente, come accade a tutti, con alcuni intratteneva rapporti più confidenziali, più amichevoli, con altri meno”.

E tra i tanti meriti che il vecchio professore gli riconosce oltre ad essere persona educata, corretta, è di “non aver scelto sicuramente il corso più facile. Avrebbe potuto imboccare strade più semplici-osserva Rossetto – in discesa, invece lui ha deciso per ingegneria gestionale, un corso molto formativo per gli impegni che avrebbe assunto in futuro. Ora soprattutto che ha assunto la carica di presidente Fiat non dovrà occuparsi solo di finanza. Credo – aggiunge Rossetto – che la sua laurea, la formazione che ha acquisito, gli sia stata utile e lo sarà ancora di più”.

“A prepararlo non siamo stati solo noi del Politecnico, ma anche i grandi maestri che ha avuto e ha tuttora vicino, come Montezemolo, Marchionne, Gabetti. Io da vecchio professore – conclude senza nascondere un pizzico di orgoglio – non posso che augurargli un grande successo”.