La Bce lancia l’allarme: “Disoccupazione in crescita”

Pubblicato il 15 Aprile 2010 - 10:59 OLTRE 6 MESI FA

Dalla Banca centrale europea arriva nuovo allarme disoccupazione. “Ulteriori aumenti della disoccupazione nell’area dell’euro sono probabili nei prossimi mesi, seppur a un ritmo minore rispetto a quello osservato e atteso nel 2009” si legge nel bollettino dell’istituto di Francoforte. Anche perché la prospettiva in Europa è quella di una crescita debole, che terrà sotto pressione i consumi. “Nei primi mesi di quest’anno la ripresa economica è proseguita nell’area euro si attende che il tasso d’incremento del Pil resti moderato nel 2010” si legge nel bollettino mensile della Bce.

Secondo i dati a disposizione della Bce, “le condizioni nei mercati del lavoro dell’area dell’euro si sono deteriorate ulteriormente” anche se, in modo “meno pronunciato rispetto ai trimestri precedenti”. Netta la ricetta della Bce: “Bisogna potenziare gli incentivi all’occupazione e garantire una sufficiente flessibilità dei salari per prevenire una disoccupazione strutturale più elevata nei prossimi anni”. Monito sul deficit. I Paesi dell’area euro devono “ridurre gli squilibri di bilancio” e adottare le eventuali misure correttive entro e non oltre il 2011.

“E’ essenziale – spiega l’Eurotower – che i governi riducano gli squilibri di bilancio e correggano disavanzi eccessivi entro i termini concordati”. Secondo l’istituto di Francoforte “un gruppo di Paesi dell’area euro avvierà quest’anno il risanamento dei conti pubblici, mentre tutti gli altri dovranno predisporre misure correttive al più tardi entro il 2011”. “Occorre spingersi ben oltre il requisito minimo di aggiustamento strutturale annuo, fissato nel Patto di stabilità e crescita allo 0,5% del Pil, e provvedere alla ridefinizione dettagliata e all’attuazione di strategie credibili di riequilibrio dei conti. Tassi. L’attuale livello dei tassi di interesse “continua a essere adeguato” ma il consiglio direttivo della Banca centrale europea “continuerà a seguire con molto attenzione tutti gli andamenti nel prossimo periodo” sottolinea la Bce.

Secondo cui “ci si aspetta che l’inflazione resti moderata nell’orizzonte temporale rilevante per la politica monetaria” nonostante a marzo, nell’Ue-16, sia accelerata all’1,5% superando le attese di mercato. Le aspettative di inflazione a medio-lungo termine, spiega l’Eurotower, “rimangono saldamente ancorate in linea con l’obiettivo del Consiglio direttivo di preservare tassi di inflazione inferiori ma prossimi al 2% nel medio periodo”. Stop alle misure straordinarie. Le misure straordinarie di sostegno settoriale adottate dai governi durante la crisi “andrebbero progressivamente ritirate”.

Anche se l’hanno messo in moto un processo di reciproco rafforzamento fra le condizioni del sistema finanziario e l’andamento dell’economia reale” tali provvedimenti “hanno accresciuto il rischio di distorsioni della concorrenza e potrebbero persino aver aumentato la probabilità di un’eccessiva assunzione di rischio, mentre la drastica espansione degli squilibri di bilancio rappresenta una minaccia per la sostenibilità dei conti pubblici”. Grecia. Il consiglio direttivo della Banca centrale europea “accoglie con favore la dichiarazione sulla Grecia diffusa il 25 marzo dai capi di Stato e di governo dei Paesi dell’area euro”. Il consiglio della Bce “sostiene l’intento di rafforzare la sorveglianza sui rischi economici e di bilancio nonchè i relativi strumenti di prevenzione, fra cui la procedura per i disavanzi eccessivi”.