La crisi non ferma il boom di badanti straniere. +408% dal 2001

Pubblicato il 27 Gennaio 2012 - 13:49 OLTRE 6 MESI FA

VENEZIA – La richiesta di badanti non si ferma neppure di fronte alla crisi: dal 2001 il numero di lavoratori domestici stranieri e' quintuplicato raggiungendo quota 711mila. Nelle casse dell'Inps sono stati versati nel 2010 700 milioni di euro, pari a 985 euro a persona a fronte di un guadagno medio annuo di 5.828. Questi sono alcuni dei risultati di una ricerca realizzata dalla Fondazione Leone Moressa che ha analizzato gli ultimi dati Inps sui lavoratori domestici iscritti all'istituto previdenziale.

In Italia si contano nel 2010 oltre 871mila lavoratori domestici iscritti all'Inps. Di questi l'81,5% e' straniero (pari a 710 mila), e all'interno di questa fetta il 71,8% proviene da paesi extracomunitari. Dal 2001 al 2010 a crescere sono stati gli stranieri: in dieci anni il loro numero e' aumentato del 408,3%, mentre per gli italiani del +23,7%.

Complessivamente i lavoratori domestici versano nelle casse dell'Inps 834 milioni in contributi, di cui l'83,9% da colf e badanti di origine straniera (699 mln). Nell'ultimo periodo (2001-2010) la crescita dei contributi versati e' stata del 274,8%, ma se si osserva la parte riservata agli immigrati si tratta del 487,6%. Se si rapporta il valore dei contributi versati e il numero di lavoratori domestici, si calcola un contributo medio annuo procapite che ammonta a 957 euro. Ma se gli italiani versano 834, per gli stranieri si tratta di 985, di cui 1.000 per i lavoratori extracomunitari e 946 per i comunitari.

Le colf e le badanti, secondo la ricerca, sono per la stragrande maggioranza donne, sia per i lavoratori italiani che per quelli stranieri. Le italiane hanno mediamente 46 anni, lavorano per 20 ore la settimana e dichiarano 36 settimane lavorative all'anno. Ricevono una retribuzione media annua di 4.805 euro e versano nelle casse dell'Inps 834 euro a testa. Le lavoratrici domestiche straniere sono piu' giovani delle italiane (in media hanno 41 anni, 43 per le comunitarie), lavorano per 28 ore settimanali e dichiarano 33 settimane lavorative all'anno (ma per le extracomunitarie si tratta di 34 settimane). Ricevono una retribuzione annua media di 5.828 euro. Piu' della meta' delle lavoratrici domestiche straniere proviene dall'Est Europa (57,3%), il 20,5% dal continente asiatico. La rimanente parte si suddivide tra Sud America (10,8%) e Africa (9,4%).

Roma, Milano e Torino sono le prime tre province per numero di badanti: la capitale, con i suoi 104mila iscritti all'Inps, raccoglie il 14,7% del totale delle badanti italiane, Milano l'11,5% e Torino il 4,4%. Sebbene in tutte le aree la presenza straniera sia molto forte, le province settentrionali mostrano un'incidenza di poco superiore rispetto alle aree meridionali.

Unica eccezione e' la Sardegna dove generalmente le badanti e le colf sono per la maggior parte italiane. Se si rapporta invece il numero di lavoratori domestici sul totale degli anziani over 75 si osserva come Roma e Milano si distinguono ancora una volta dalle altre province: su mille persone di quell'eta' si contano nella capitale 259 badanti e nel capoluogo lombardo 209, quando a livello nazionale la quota e' di appena 116.