Merkel all’Italia: Fiducia se si impegna. Cambiare regole Ue non è tabu

Pubblicato il 6 Ottobre 2011 - 09:11 OLTRE 6 MESI FA

BRUXELLES, 5 OTT – L’Italia puo’ recuperare la fiducia dei mercati, ”ne ha tutte le possibilita”’. Ad una condizione: ”Deve rispettare i suoi impegni ed applicare pienamente le decisioni prese”.

E’ il messaggio lanciato da Angela Merkel al nostro Paese appena declassato da Moody’s. Parlando da Bruxelles dopo una visita alle istituzioni europee per passare in rivista i grandi temi della crisi di Eurolandia (sostenendo che ”rivedere i trattati non e’ un tabu”’), la Cancelliera ha ricordato che il downgrade inflitto ieri non e’ stato il primo dell’anno.

Assieme alla fiducia per le possibilita’ del nostro Paese ha pero’ sottolineato che il rispetto degli impegni e la messa in atto delle decisioni hanno ”posto qualche difficolta”’ all’Italia. In altre parole: se passera’ all’azione, non ci saranno problemi. Tanto che infatti ha aggiunto: ”Penso che ogni Paese, come ha dimostrato il Portogallo, se mette in atto tutte le misure concordate riconquista la sua credibilita’ e affidabilita”’.

Ma non e’ stata certo l’Italia lo scopo della visita a Commissione e Parlamento europei. Al centro, la Grecia (”che deve restare nella zona euro”) e la ricapitalizzazione delle banche europee. Un nuova emergenza segnalata dal naufragio del gruppo franco-belga Dexia.

E alla quale hanno risposto prima il commissario all’Eeconomia, Olli Rehn (c’e’ ”crescente” convergenza in Europa, ha detto al Financial Times), poi la stessa Merkel. La Cancelliera ha confermato che la ricapitalizzazione si fara’, sara’ gestita dai governi e coordinata da Bruxelles. Quanto servira’ per l’operazione non e’ ancora ufficialmente chiaro, ma il Fmi parla di 100-200 miliardi di euro. Secondo fonti europee e’ ”verosimile” parlare di una cifra complessiva ”attorno ai 300 miliardi di euro”.

Il messaggio piu’ forte pero’ la Merkel lo ha dato ad Atene: ”La Grecia deve restare nella zona euro”. La Germania, ha chiarito, ”fara’ tutto il necessario”. L’impegno, pero’, non dovra’ essere solo dei governi ma anche dei privati. ”Occorre rivedere la loro partecipazione” al salvataggio: un modo per dire che si devono preparare ad assorbire perdite piu’ pesanti del 21% concordato a luglio. Durante l’estate, hanno ribadito in Commissione, la situazione e’ deteriorata.

Dexia e’ l’esempio di quello che puo’ succedere se un istituto e’ troppo esposto sul debito sovrano. Per il gruppo franco-belga si sono attivati i governi di Parigi e Bruxelles. Ma gia’ ieri il presidente dell’Eba, Andrea Enria, segnalava la necessita’ di un’azione coordinata per prevenire il contagio. Oggi e’ arrivato l’avallo della Merkel, che ne ha parlato in conferenza stampa al fianco di Jose’ Manuel Barroso. Per la ricapitalizzazione ”la Germania e’ pronta”, ha detto, prima di spiegare che l’azione pero’ deve passare per tre fasi: prima dovranno essere le banche stesse a pensare di aumentare il loro capitale, se non ce la faranno dovranno essere i governi nazionali a fornire credito, e se anche i Paesi saranno in difficolta’ (”e possono mettere in pericolo la stabilita”) potra’ intervenire il fondo europeo salva-stati Efsf. ”E’ questa la filosofia”, ha spiegato la Merkel.