Lambretta: la terza vita dell’anti-Vespa, dopo il fallimento del marito di Valeria Marini

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Agosto 2014 - 06:52 OLTRE 6 MESI FA
Lambretta: la terza vita dell'anti-Vespa, dopo il fallimento del marito di Valeria Marini

Lo spot per la Lambretta Pato con Valeria Marini: era il 2008, e Giovanni Cottone, poi marito della Marini, provava a far rinascere il marchio storico. A Vittorio Tessera andrà meglio?

ROMA – Si chiama Vittorio Tessera ed è il collezionista che promette di dare una terza vita alla Lambretta. La prima vita dello scooter che contende alla Vespa il primato di simbolo del design italiano su due ruote è stata fra il 1947 e il 1974, negli stabilimenti di Lambrate dove furono sfornati tre milioni di modelli del mezzo a due ruote che prende il proprio nome dal Lambro, affluente del Po che attraversa Milano.

Una seconda vita alla Lambretta aveva provato a dargliela Giovanni Cottone, imprenditore che aveva ottenuto dalla Lambretta Scooters Ltd la licenza del marchio che fu della Innocenti. Proprio grazie a uno spot per la nuova Lambretta Cottone conobbe nel 2008 Valeria Marini. La sposò nel 2013. Poi i due hanno divorziato dopo solo un anno, con la poco credibile motivazione che il matrimonio “non era stato consumato”.

Tra l’altro l’inviato di Striscia la Notizia Valeria Staffelli nel maggio scorso è salito nell’appartamento in cui risiedeva la coppia, trovandoli regolarmente insieme. Non si sa se sa una storia cucita a misura di cronaca rosa, fatto sta che Cottone ha accumulato 8 milioni di debiti verso il cantante Gigi D’Alessio, che aveva investito 16 miliardi delle vecchie lire perché credeva nell’impresa di recuperare il marchio Lambretta.

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Nel corso di una vita, ha ricostruito ogni pezzo di ricambio di tutte le Lambretta mai fatte: dai filtri dell’aria delle vecchie 125 Li prima serie, ai gommini del cavalletto delle velocissime Macchia Nera, fra gli ultimi scooter usciti dagli stabilimenti di Lambrate nel 1974. Folgorato a 16 anni dalla linea dello scooter, nei decenni ha ordinato guaine, cilindri e rondelle in un magazzino a Rodano, a Est di Milano. Dietro al banco si apre un mondo: l’archivio dei manuali di officina, il museo dello scooter al piano superiore e l’officina di restauro. Ed è l’unico uomo al mondo in grado di ricostruire completamente e vendere una Lambretta così come veniva prodotta un tempo, a partire da un vecchio telaio.

Casa Lambretta — così si chiama l’azienda — dista cinque chilometri dai capannoni in cui dal 1947, per 27 anni, la Innocenti ha prodotto «più di tre milioni di scooter venduti nel mondo, facendo della Lambretta il prodotto milanese di maggior successo di tutti i tempi», dice Tessera, padrone del piccolo impero di vecchie lamiere rimesse a nuovo. Il concetto da cui è partito è semplice: «Centinaia di migliaia di Lambretta ancora oggi circolano, ma l’azienda non c’è più. Noi ci diamo da fare per garantire l’assistenza, come se la fabbrica esistesse ancora». Dall’Africa alla Nuova Zelanda, chiunque voglia rimettere in sesto una vecchia Lambretta o comprarne una perfetta in tutto può farlo. Basta inviare un ordine a Rodano.
Rispetto all’azienda storica cambiano le dimensioni. La Innocenti arrivò ad avere 7mila dipendenti. Tessera ne ha sei, più sua moglie. Eppure il sogno è quello del fondatore: portare una Lambretta in ogni angolo del pianeta. Innocenti aveva stabilimenti in Sudamerica, Tessera ha aperto concessionarie «ovunque ci siano Lambretta che rischiano di fermarsi per sempre». Oltre alle sette in Italia e alle dieci in Europa, ce ne sono a Denver in Colorado, a Calì in Colombia e a Bangkok in Thailandia. E ancora: ad Hanoi in Vietnam, a Perth in Australia e a Jabaquara San Paulo in Brasile. E l’attività è in espansione. «Le ho visitate quasi tutte — racconta Tessera — è incredibile pensare che fra le montagne vietnamite ci siano Lambretta che funzionano. Ed è triste ripensare a come lo Stato, i sindacati e alcuni avventurieri abbiano ucciso una delle più belle aziende della storia italiana»
[…] Come la Innocenti nel 1950 con la “nuova Lambretta aerodinamica” conquistò 22 record mondiali di velocità, fra Montlhéry in Francia e Inglostadt in Germania, così Tessera lo scorso anno ha messo in piedi una squadra corse per partecipare ai campionati per scooter storici. Alla prima prova, li ha vinti tutti. Prima in Italia, poi in Inghilterra. «Gli inglesi all’inizio ci guardavano divertiti», racconta. Scooter italiano, meccanici italiani, piloti italiani. «Si chiamano Mattia e Micol Pasini, sono due fratelli, due manici», dice il patron.

[…] Oggi il marchio è in mano ad appassionati inglesi, che regolarmente si confrontano con Tessera, per valutare disegni e progetti. L’ultimo si chiama “Cigno”, ma per ora esiste solo in Internet.

Guarda lo spot per la Lambretta Pato, del 2008, con Valeria Marini