Lavoro. Agenzia interinale offre “contratto rumeno”: No Tfr, no Inps, no infortuni

di Redazione Blitz
Pubblicato il 2 Aprile 2015 - 19:33 OLTRE 6 MESI FA
Lavoro. Agenzia interinale offre "contratto rumeno": No Tfr, no Inps, no infortuni

Lavoro. Agenzia interinale offre “contratto rumeno”: No Tfr, no Inps, no infortuni

MODENA – “Supera la crisi! Riduci i costi! Con i lavoratori interinali a contratto rumeno. Risparmio del 40%”. Così recita un volantino affisso davanti a un’agenzia di lavoro interinale di Modena che propone ad imprenditori poco più di aspirante carne da macello. I lavoratori con “contratto rumeno”, infatti, è sempre scritto nel volantino, oltre a costare meno non richiedono una serie di fastidiosi “benefits”. Quali? Sempre il volantino: “Risparmia il 40% e beneficia della massima flessibilità – si legge – niente Inail, niente Inps, niente malattia, niente infortuni, niente Tfr, niente consulenti, niente 13/a, niente 14/a, no problems!”

Il volantino in questione è arrivato in mano alla Cgil di Modena che lo ha segnalato a procura e Ufficio del Lavoro. Per Cgil si tratta di uun “caso straordinario per dimensione, crudezza e cinismo, palese illegittimità”.

Cgil Modena afferma poi di voler segnalare il volantino a breve anche al Ministro del Lavoro, spiegando di sapere che in Italia ci sono 6-7 agenzie del genere. Del caso afferma di volersi occupare l’onorevole di Sel Giovanni Paglia.

“Questo succede a Modena, ma probabilmente anche altrove – ha spiegato – perché non esiste limite al peggio, se il lavoro è merce e non dignità e diritti. Presenterò oggi stesso un’interrogazione al ministro Poletti, sperando che almeno stavolta si degni di rispondere”.

Per il sindacato, viene utilizzata una “fasulla ‘maschera europea’ per ridurre i costi del lavoro”, attuando “un supersfruttamento irregolare e caporalesco”. “Alla Tua Azienda – si legge infatti ancora nel messaggio pubblicitario – non rimane che pagare 11 mensilità e non 14 più Tfr e contributi come stai facendo… ed in più: niente anticipo di Iva perché le nostre fatture sono comunitarie”.

I cinque settori proposti, spiega ancora la Cgil, sono “i più esposti al malaffare e riciclaggio con triangolazioni internazionali: autotrasporto, turismo, edilizia, meccanica e settore sanitario. La denuncia ed il respingimento di queste pratiche – conclude Cgil – deve arrivare, a voce alta, da ogni rappresentanza che sta nel territorio: istituzioni, imprenditori, professionisti, partiti ed associazioni civili”.