Disoccupazione, solo 2 ragazze su 10 hanno un lavoro nel Sud Italia

Pubblicato il 7 Ottobre 2012 - 15:41 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Meno di 2 ragazze su 10 anno un posto di lavoro nel sud Italia. La percentuale delle giovani tra i 15 ed i 29 anni nel meridione è di appena il 16,9%. Un nuovo minimo raggiunto tra aprile e giugno del 2012. Nemmeno nel 2004, anno di partenza della raccolta dati, si registrò un record così negativo. E se nel meridione l’occupazione per le giovani donne ha sempre evidenziato difficoltà i nuovi dati confermano un trend che l’attuale crisi economica globale ha incrementato ulteriormente.

Sul minimo pesa ovviamente l’elevata percentuale di studenti che si concentra nella fascia d’età 15-29 anni, soprattutto tra i giovanissimi. Ma pur prendendo il considerazione solo la fascia di età tra i 18 ed i 29 anni il dato sull’occupazione non migliora di molto: la percentuale raggiunge il 20,7%. Insomma il rapporto rimane invariato a solo 2 ragazze lavoratrici su 10. Resta così evidente il divario con il Nord, dove la quota di giovani occupate tra i 18 e i 29 anni sale al 45,7%, e con la media nazionale per la componente femminile che è pari al 34%.

Il gap sale ancora nel confronto con i ragazzi, basti pensare che nell’Italia settentrionale risulta occupato il 56%. Inoltre tra le ragazze meridionali tocca dei picchi anche il tasso di disoccupazione, superiore al 39%. In Italia quindi le più penalizzate sono sicuramente le giovani donne del S1ud, per loro lavorare è un’eccezione, ma la crisi ha fatto diventare la ricerca di un posto una missione impossibile per tutta la nuova generazione.

Il tasso di occupazione registrato complessivamente per gli under 30 parla chiaro, per i 15-29enni è al 32,9%, con meno di un ragazzo su tre a lavoro. Mentre tra i 18-29enni meno di uno su due ha un posto, infatti per loro il tasso è intorno al 40%, come il presidente dell’Istat, Enrico Giovannini, ha sottolineato a fine settembre, nel corso di un’audizione parlamentare sulla nota di variazione del Documento di economia e finanza. Inoltre spesso i giovani che hanno avuto la fortuna di trovare un impiego si devono accontentare di un posto a scadenza, infatti è proprio tra le ultime generazioni che si concentrano i livelli più elevati di lavoro precario.