Lavoro, Susanna Camusso boccia Renzi: “Non ha contrastato la precarietà”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Marzo 2014 - 12:45 OLTRE 6 MESI FA
Lavoro, Susanna Camusso boccia Renzi: "Non ha contrastato la precarietà"

Susanna Camusso (Foto Lapresse)

ROMA – Lavoro, Susanna Camusso boccia il piano di Matteo Renzi. “Il governo ha esordito bene sul piano dei redditi, malissimo sul piano delle regole del lavoro”, ha detto la segretaria generale della Cgil al Forum di Confcommercio di Cernobbio.

Secondo Camusso il governo si sarebbe dovuto concentrare soprattutto a

“contrastare la lunga stagione di precarietà di ingresso al lavoro che diventa vincolo. Il problema vero è che il lavoro in Italia è poco. Lo scivolamento verso la povertà non è solo un aspetto di diseguaglianza generale, ma è il frutto di una presenza di lavoro povero e dell’assenza di lavoro. La vera politica del lavoro per cambiare orizzonte è che tutte le risorse disponibili vengano messe a creare lavoro”.

Altra critica sempre da Cernobbio, questa volta verso il leader di Confindustria, Giorgio Squinzi, è arrivata dal segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni. Sulla possibilità di trasferire la sede della Mapei in Svizzera, Bonanni ha invitato Squinzi ad abbandonare il “populismo”, per riprendere invece una “alleanza” tra lavoratori e imprese.

“Dobbiamo stare qui e dissodare il terreno italiano, per quanto duro. Dobbiamo credere di avere la forza per farcela da soli. Basta con le lamentele e con lo scaricare i problemi addosso alla Germania e all’Europa. Basta con il populismo, bisogna riprendersi l’alleanza tra lavoratori e imprese”.

I dati di Confcommercio presentati a Cernobbio parlano di un aggravio di tasse, tra il 2008 e il 2013, da 56 miliardi. Secondo lo studio, più l’economia italiana entrava in crisi, più si è fatto ricorso alla leva fiscale.

Nello stesso periodo tra imposte dirette e indirette, le risorse a disposizione delle famiglie si sono ridotte complessivamente per oltre 70 miliardi. Le famiglie hanno subito un prelievo aggiuntivo annuo di 10 miliardi cui si devono aggiungere altri 11 miliardi di perdita di potere d’acquisto a causa dell’incremento dell’inflazione determinato dall’aumento delle imposte dirette.

Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha chiesto di rivedere il federalismo fiscale, in considerazione soprattutto del fatto che il prelievo relativo alle tasse locali è cresciuto nel 2012 del 7,8% sul 2011 e del 650% sul 1990.