La Lega stringe sul federalismo. Calderoli a Tremonti: “Tutto e subito”

Pubblicato il 28 Maggio 2010 - 18:37 OLTRE 6 MESI FA

Giulio Tremonti e Roberto Calderoli

A dirlo chiaramente era stato il governatore della Lombardia Formigoni: “La manovra ammazza il federalismo fiscale”. Formigoni faceva i conti e vedeva che la Lombardia restava senza soldi molto più di quanto non accadeva alle Regioni del sud, quindi proponeva di “costringere” tutte le Regioni ad andare in pareggio: quelle meridionali avrebbero fatto grande fatica, quelle del Nord nessuna o quasi. Era questa la “contromanovra” di Formigoni.

Calderoli ci ha pensato sopra e ha visto che Formigoni non ha tutti i torti. Quindi ha deciso di batter cassa subito allo “sportello Tremonti”. Federalismo tutto e subito: questa la richiesta del ministro Calderoli al ministro Tremonti. Tutto e subito, per chiarire che la manovra non può far danno al federalismo e per chiudere la stalla dei soldi pubblici prima che i buoi dei tagli di bilancio siano fuggiti verso il risanamento finanziario.

“La Lega Nord -dice Calderoli-non avrebbe mai potuto votare una manovra economica che potesse in qualche modo mettere a rischio il federalismo fiscale. E infatti il decreto legge non soltanto non tocca il federalismo, ma anzi ne crea i presupposti, ponendo le basi per i prossimi decreti legislativi”. Per questo Calderoli ha annunciato la sua intenzione di chiedere a Tremonti di anticipare a giugno i decreti legislativi sull’autonomia impositiva degli enti locali, sui costi ed i fabbisogni standard.

Secondo Calderoli “i timori manifestati da alcuni governatori, probabilmente, sono dovuti soltanto al fatto che ancora non hanno potuto leggere il testo, non essendo ancora stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Quando potranno leggerlo – spiega – vedranno che nel testo è chiaramente specificato che i trasferimenti che dovranno essere fiscalizzati per realizzare l’autonomia impositiva delle Regioni, prevista dalla legge 42 sul federalismo fiscale, non dovranno tenere conto del taglio previsto dal decreto legge e quindi resteranno gli stessi di prima del taglio”.

“L’aspetto non positivo di un taglio lineare – dice – è che, paradossalmente, si penalizzano di più le realtà virtuose rispetto a quelle che virtuose non sono. Per risolvere questo problema – prosegue Calderoli – andando a tagliare gli sprechi e a premiare i comportamenti virtuosi, dobbiamo anticipare i tempi sui costi e sui fabbisogni standard”. “Pertanto – afferma – proporrò al ministro Tremonti, visto che ormai siamo pronti sulla materia, di portare già nel mese di giugno, oltre al decreto legislativo sull’autonomia impositiva degli enti locali anche quello sui costi e sui fabbisogni standard. E’ questo – conclude Calderoli – l’impegno che voglio assumermi davanti a Comuni, Province e Regioni, per il senso di responsabilità che hanno dimostrato in un momento così difficile come questo”.