Liberalizzazioni. Benzina, farmacie, banche, professioni, gas e aziende: “lenzuolata” Pd per risparmiare 10 miliardi

Pubblicato il 16 Giugno 2010 - 16:24 OLTRE 6 MESI FA

Una “piccola lenzuolata” l’ha definita il segretario del Pd Pier Luigi Bersani. Una serie di emendamenti alla manovra fiscale che ripropongono il tema, caro al leader del Pd ora all’opposizione, delle liberalizzazioni ad ampio raggio, dal mercato del gas alla benzina, passando per le parafarmacie e gli ordini professionali.

Sei iniziative con altrettante liberalizzazioni in diversi settori dell’economia che “sposterebbero dieci miliardi di euro dalla rendita e dalle posizioni dominanti a favore delle imprese e dei cittadini”. Sono le proposte presentate mercoledì mattina da Bersani, in una conferenza stampa tenuta assieme ai capigruppo di Camera e Senato, Dario Franceschini e Anna Finocchiaro.

Le sei proposte saranno trasformate in altrettanti emendamenti alla manovra che il Pd chiede al centrodestra di approvare, visto che non hanno oneri finanziari per lo Stato.

Benzina. La prima proposta riguarda la benzina, ha spiegato Bersani, e tenta di intaccare la cosiddetta “integrazione verticale” della filiera, che porta ad avere in Italia prezzi più alti che nel resto d’Europa. La proposta-emendamento prevede che il gestore della pompa non è più vincolato a comprare il cento per cento della benzina del suo marchio, bensì solo il cinquanta per cento, con la possibilità di rivolgersi al libero mercato per il restante. Per permettere l’avvio del mercato libero, il Pd propone di assegnare in via straordinaria e temporanea ad una società pubblica, il ruolo di acquirente unico, come attualmente nel mercato elettrico. “E’ una proposta radicale – ha detto Bersani – ma se portasse ad una diminuzione del costo della benzina di quattro centesimi al litro, porterebbe un risparmio alla collettività di due miliardi nel triennio”.

Farmacie. Il secondo emendamento riprende la liberalizzazione delle farmacie contenuta nella prima “lenzuolata” del 2006; il Pd chiede di dare la facoltà alle parafarmacie e ai corner dei supermercati di vendere anche i farmaci di fascia C, e quindi tutti i medicinali non dispensati dal Sistema sanitario nazionale. In questo modo, oltretutto, si favorirebbe il lavoro di giovani laureati.

Professioni. La terza proposta punta a portare a compimento la riforma organica del sistema delle professioni. Le disposizioni contenute nell’emendamento mirano a modernizzare il ruolo degli ordini professionali, favorendo gli obblighi di una informazione trasparente agli utenti, e la concorrenza. Inoltre il Pd cerca di garantire pari opportunità alle giovani generazioni attraverso l’accorciamento fra le fasi di studio, tirocinio (retribuito e di dodici mesi al massimo) ed accesso all’esercizio effettivo della professione. Infine il Pd chiede di riconoscere le libere associazioni costituite su base volontaria e senza diritto di esclusiva tra professionisti che svolgono attività non regolamentate in ordini, attribuendo ad esse anche compiti di qualificazione professionale.

Banche. La quarta proposta prevede la nullità della clausola di massimo scoperto, indipendentemente dalla denominazione utilizzata dalle singole banche, e affida alla Banca d’Italia il controllo sul rispetto delle nuove norme.

Imprese. La quinta proposta riprende una norma presente nella terza “lenzuolata” proposta dall’allora ministro Bersani, e non convertita in legge per la fine anticipata della legislatura. L’emendamento consente all’imprenditore, attraverso la semplice autocertificazione sulla base della sussistenza dei requisiti attestati da un professionista, di ottenere immediatamente dal Comune una ricevuta che abilita all’avvio dell’attività o dei lavori di realizzazione degli impianti. Al Comune spetta poi l’onere di provare la sussistenza dei requisiti attraverso controlli ex post.

Gas. La sesta ed ultima proposta chiede la separazione proprietaria della rete di trasporto del gas, fissata dall’emendamento al 31 marzo 2011. “La separazione della rete e dello stoccaggio – ha detto Bersani – è un elemento cruciale per la possibilità di fare affluire questa risorsa in modo concorrenziale”. “Sfidiamo il governo – ha detto Bersani – a dirci se vuole continuare nelle chiacchiere o vuole fare cose concrete per le liberalizzazioni. Chiediamo inoltre attenzione alle nostre proposte da parte dei soggetti sociali”.

“Mentre strizziamo i redditi con una manovra depressiva – ha concluso Bersani – dobbiamo mettere qualcosa nel motore della crescita. I nostri emendamenti smuovono svariati miliardi e raggiungono questo obiettivo”.